C’è una particolare categoria di soggetti che potrà beneficiare del Bonus tredicesima in arrivo sull’assegno Inps mensile. Ecco a chi spetta.
L’aumento nei prezzi dei carburanti, delle bollette e dei beni di prima necessità può essere “addolcito”, almeno in parte e per alcuni lavoratori e pensionati, con la tredicesima che arriverà a fine anno. Oltre a questa però, c’è una particolare categoria di soggetti che potrà beneficiare anche del cosiddetto Bonus tredicesima.
Si tratta di un importo aggiuntivo che arriverà direttamente sull’assegno Inps del mese di dicembre 2023. Ecco chi sono i fortunati soggetti che potranno ottenerla.
Oltre alla tredicesima su stipendi e trattamenti pensionistici, che spettano rispettivamente ai lavoratori e ai pensionati, per alcuni fortunati di loro arriva anche il Bonus tredicesima.
Si tratta di un importo aggiuntivo di 154,96 euro che spetta ad alcuni pensionati sul cedolino di dicembre 2023. In particolare, arriverà:
Il Bonus tredicesima non spetta ai soggetti che incassano trattamenti assistenziali (ad esempio il trattamento di invalidità civile) e ai titolari di pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e di trattamenti non aventi natura di pensione. Per ottenerlo è necessario poi rispettare un requisito di reddito: l’importo della pensione lorda annua non deve superare quello della pensione minima o del trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (nel 2023 questo limite è pari a 7.327,32 euro).
Coloro che hanno un reddito superiore a 7.327,32 euro (ma inferiore alla soglia di 7.482,26 euro) percepiranno un Bonus tredicesima pari alla differenza fra la soglia di 7.482,26 e il proprio reddito. Infine, per poter percepire il Bonus tredicesima bisogna considerare il reddito complessivo del pensionato che non deve superare i 10.990,98 euro per il 2023. Se il pensionato è coniugato, il reddito personale non dovrà superare i 10.990,98 euro all’anno ed il reddito della coppia non dovrà superare 21.981,96 euro.
Il Bonus tredicesima non fa parte del reddito di chi lo percepisce; quindi, non è sottoposto a tassazione e non ha rilievo ai fini dell’Isee. Inoltre, a differenza della pensione e della tredicesima, che hanno subito una rivalutazione dello 0,8% per salvaguardare il potere d’acquisto, questo non verrò rivalutato.
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