Il Reddito di cittadinanza viene sostituito dall’assegno di inclusione. Ecco cosa cambia negli importi che si percepiranno.
C’è tempo fino alla fine di dicembre 2023 per percepire il reddito di cittadinanza. Da quel momento entra in vigore l’assegno di inclusione e cambiano le regole per il calcolo del parametro di scala di equivalenza. È proprio sulla base di questo parametro che viene stabilito l’importo che si percepirà.
Ecco le novità, le differenze fra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione e quanti soldi si perdono.
Differenze fra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione: quanto si perde?
Con il reddito di cittadinanza veniva riconosciuto alle famiglie un importo tale da arrivare alla soglia minima fissata dalla legge, cioè 6000 euro l’anno (500 euro al mese), moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza.
Il parametro di scala di equivalenza assegnava un valore pari a 1 per il richiedente, a cui bisognava aggiungere uno 0,4 per ogni componente maggiorenne e uno 0,2 per ogni componente minorenne. La soglia limite era 2,1: quindi in caso di reddito familiare pari a zero si poteva ottenere un’integrazione mensile di 1.050 euro, che diventavano 1.100 euro nel caso di nuclei con disabili gravi o non autosufficienti (con parametro di scala che poteva arrivare fino a 2,2).
Con l’assegno di inclusione ci sono dei cambiamenti molto importanti, che fanno variare anche di molto l’importo che si percepirà. Prima di tutto i componenti maggiorenni occupabili non si considerano più. Per i minorenni, invece, cala il valoro assegnato. Inoltre, si passa da 0,4 a 0,3 per coloro che, pur non essendo invalidi, si trovano in una condizione di grave disagio bio-psicosociale.
Aumenta solo il valore che spetta ai disabili, passando a 0,5. La soglia massima, poi, non è più di 2,1 ma di 2,2 o 2,3 nel caso dei nuclei con disabili gravi a carico (in questa circostanza si può arrivare a 1.150 euro). In definitiva, nel caso di una sola persona, non ci sono differenze fra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione. Però più componenti ci sono e più diminuisce l’importo. Ad esempio in una famiglia composta da due maggiorenni, di cui quello aggiuntivo non è occupabile, l’importo massimo percepibile è sempre di 500 euro, mentre con il Reddito di cittadinanza se ne potevano ottenere 700 euro.
Questo fa capire che, con l’assegno di inclusione:
- per ogni componente maggiorenne non occupabile, la riduzione nell’importo ottenibile arriva a 200 euro al mese
- per i componenti maggiorenni con grave disagio, la riduzione arriva fino a 50 euro al mese
- per i componenti minorenni che non hanno ancora compiuto 3 anni, si possono perdere fino a 25 euro al mese (compensati però con l’Assegno Unico)
- per i componenti disabili gravi, si può avere un aumento fino a 50 euro in più al mese