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Bollette luce e gas: come ottenere il rimborso

I clienti di sei gestori di luce e gas potranno richiedere un rimborso a causa di una modifica inaspettata dei contratti.

I costi relativi alla luce e al gas hanno raggiunto cifre da capogiro. Ultimamente, la situazione sembra essere rientrata, almeno in parte. Per un periodo, però, le persone non hanno fatto altro che riversare sui social network il loro disappunto. Per gli utenti, finalmente, c’è una buona notizia.

Romborso luce e gas
I clienti possono ottenere un rimborso luce e gas – sulmonaoggi.it

L’Autorità Garante ha riscontrato delle anomalie nel modo di gestire i clienti e, di conseguenza, ha proceduto con una sanzione. Gli individui coinvolti avranno diritto a un rimborso che gli consentirà di rientrare in possesso delle cifre spese senza il loro consenso. Ecco come fare per portare a termine la richiesta.

Gli utenti potranno chiedere un rimborso: sei gestori di luce e gas sanzionati

Luce e gas sono indispensabili. Tutte le persone hanno un contratto con una o l’altra compagnia. I costi variano in base alle diverse offerte, però, i clienti dovrebbero essere messi al corrente di qualsiasi cambiamento all’interno dei contratti. Si tratta di una questione di trasparenza e professionalità. Il rischio è quello di spendere più del dovuto. Purtroppo, è proprio quello che è successo agli individui che si sono affidati a Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia.

Rimborso luce e gas
Come chiedere il rimborso per la luce e il gas – sulmonaoggi.it

L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, dopo aver valutato la situazione e aver compiuto le relative indagini, ha emesso una sanzione non indifferente. La cifra, infatti, supera i 15 milioni di euro. Questi sei operatori sono stati accusati di aver introdotto delle modifiche nei termini di utilizzo, con un aumento non indifferente dei costi. Di conseguenza, gli utenti coinvolti hanno diritto a un rimborso. Esso non avviene in automatico, ma va richiesto direttamente al gestore. Quest’ultimo deve rispondere in un tempo non superiore ai 30 giorni. In caso contrario, al rimborso si aggiungerà anche un indennizzo.

La risposta data, ovviamente, dovrà fornire tutte le informazioni necessarie. La mancata soddisfazione si può tradurre in una richiesta verso il servizio di conciliazione dell’Arera. Lo scopo sarà quello di trovare un accordo, senza dover ricorrere a vie legali. L’eventuale coinvolgimento di un giudice, oltre che dispendioso, non è auspicabile. Per accedere a tale possibilità non bisogna fare altro che scaricare un’applicazione chiamata Servizio Conciliazione oppure collegarsi con un sito chiamato Sportello del consumatore. Qui sarà possibile accedere a tutte le indicazioni necessarie. La pratica si dovrà concludere nell’arco di 120 giorni.

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