Si accende una nuova speranza per gli ormai ex percettori del Reddito di Cittadinanza grazie ad una decisione europea: potrebbe ritornare attivo.
Non si è fatto in tempo a salutarlo che già si discute su un possibile ‘ritorno di fiamma’ del Reddito di Cittadinanza. Come ben sappiamo, il sussidio per le famiglie a basso reddito è stato fortemente voluto anni fa dal Movimento 5 Stelle, al tempo al governo della nazione. Ma l’arrivo della Meloni ha guastato la festa a tutti i percettori, volendo altrettanto fortemente contrastare l’ondata di ‘furbetti del reddito’ che da anni vivevano alle spese dello stato, senza avere il diritto di ricevere il sussidio (e addirittura senza nemmeno possedere la cittadinanza italiana).
La lotta agli abusi però sembra non sia stata ben vista dall’Unione Europea: in un recente incontro del Parlamento Europeo, i rappresentanti delle nazioni riuniti a Strasburgo si sono detti molto preoccupati “in merito alla recente decisione del governo italiano di decurtare il programma di reddito minimo che forniva supporto a circa 3,6 milioni di persone, in particolare per l’impatto provocato sui minori, il che risulta in contraddizione con la tendenza generale nell’Ue di contrastare la povertà e l’esclusione sociale”.
Reddito di Cittadinanza in forse? Arriva la critica dall’Unione Europea
Non è questo il primo ‘rimprovero’ che l’UE fa all’Italia; quest’ultimo arriva dalla discussione di un nuovo emendamento dal titolo “Prima i bambini: rafforzare la garanzia per l’infanzia a due anni dalla sua adozione” approvato questo martedì mattina. Insomma secondo il Parlamento Europeo, la decisione di riformare il reddito di cittadinanza andrebbe a discapito dei bambini. Una preoccupazione in verità priva di fondamento, dato che l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro andranno a sostituire il Rdc garantendo soprattutto le famiglie con figli. Senza contare i diversi bonus a disposizione dei genitori per la crescita e l’educazione dei figli.
Insomma, questa ammonizione pare decisamente fuori luogo, anche se il Movimento 5 Stelle ha preso la palla al balzo puntando nuovamente il dito contro la Meloni. E lei? Niente, guarda dritto avanti, senza cambiare opinione. Il RdC ha causato infatti una grave crisi del lavoro, soprattutto per le posizioni non specializzate. La priorità, in questo momento di profonda crisi, è quella di far ripartire il tutto dalle basi: il lavoro. Per questo il governo si sta anche impegnando nell’istituzione di una “Super deduzione che sale al 130% se si assumono mamme, giovani, disabili ed ex percettori di reddito di cittadinanza. A questo lavoro si accompagna l’impegno per affrontare il disallineamento delle competenze tra domanda ed offerta di lavoro, ormai un’emergenza per le nostre imprese”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.