Le donne risultano ancora la categoria più svantaggiata nel mondo del lavoro: lo Stato offre agevolazioni sulle assunzioni.
Si tratta di un tema il cui non si dovrebbe più affrontare nel 2024, ma purtroppo ancora attuale: la disparità tra uomo e donna nel mondo del lavoro. Come ogni anno, per mezzo di dati Istat, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali individua i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25%. Questo con l’obiettivo di andare a dare un sostegno alle lavoratrici italiane mediante supporti nelle assunzioni.
Da diversi anni vi sono questi incentivi volti all’assunzione, introdotti dall’articolo 4, comma 8-11, L. 92/2012 della Legge Fornero. Si tratta di un sostegno meglio conosciuto come Bonus assunzioni Donne, che prevede uno sconto sui contributi versati dal datore di lavoro per una lavoratrice. Quest’anno sono molteplici le categorie individuate, le quali verranno incentivate nell’assunzione sia a tempo determinato che indeterminato. Sebbene si tratti di uno sconto rivolto ai datori di lavoro, può significativamente influenzare gli stessi nella scelta di reclutamento di una lavoratrice.
Bonus assunzioni donne 2024: cos’è e come funziona
Il bonus assunzioni donne spetta per 12 mesi alle lavoratrici che rientrano nei settori che contano un tasso di disparità importante, che cambia di anno in anno, ma anche per le persone che soddisfano determinati requisiti. Per le assunzioni a termine, il bonus spetta per 12 mesi ed è pari al 50% dei contributi INPS a carico del datore di lavoro. Nella Legge di Bilancio 2021, è stato ampliato l’esonero sino al 100% per le assunzioni nel 2021 e 2022, ma fino ad un massimo di 6000 euro. Per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato, l’agevolazione si protrae a 18 mesi. Tuttavia, per accedere a tale sconto, è necessario trovarsi in determinate condizioni.
Il bonus (in realtà), spetta sia agli uomini che alle donne, over 50 disoccupati da oltre dodici mesi o donne di qualsiasi età e disoccupate da almeno 24 mesi in qualsiasi settore; donne di qualsiasi età residenti nelle aree svantaggiate e prive di impiego da almeno 6 mesi; infine, a scopo di assunzione nei settori e nelle professioni caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25%. Le professioni in questione, come detto in precedenza, sono individuate ogni anno con Decreto del Ministero del Lavoro in comune con il MEF.
Tuttavia, vi sono alcuni lavori esclusi dallo sgravio contributivo (bonus assunzioni donne). I contratti non compatibili sono quelli di apprendistato, lavoro domestico, lavoro intermittente o a chiamata e le prestazioni di lavoro occasionale. La domanda va inviata dal datore di lavoro tramite il portale web dell’Inps. I contributi potranno essere detratti direttamente in F24 tramite DM10.