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Un oggetto misterioso con una funzione assurda: si trova al Museo Nina in Abruzzo, ecco a cosa serviva

L’oggetto esposto al Museo Nina in Abruzzo è davvero sconvolgente: enigma, mistero e storia sono un mix interessante, ecco la verità sull’uso.

Il mondo è ricco di stranezze, soprattutto a livello storico. Quanto c’è di vero in quanto racconta la materia? La scientificità è un dei parametri che la determinano, unita ad altri aspetti che la rendono decisamente una disciplina affascinante e ricca di informazioni utili per il presente. Ma quello che è vero è che c’è qualcosa dietro che non è sempre poi così nitido. L’oggetto custodito nel Museo Nina in Abruzzo è davvero unico nel suo genere, mai nessuno ha visto qualcosa di simile, e la scoperta lascia tutti senza parole. La spiegazione dell’esperto la dice lunga.

Cos'è l'oggetto esposto al museo Nina in Abruzzo
Scoperte dal mondo, curiosità inedite del passato- Sulmonaoggi.it

Inaugurato nel 2013, il Museo Nina in Abruzzo nasce per celebrare Civitella, una città regia, di frontiera e nobiliare con alle spalle una storia ricca di eventi che hanno segnato il territorio. Si può datare quanto esposto fino al periodo che va al dopoguerra, fase storica di grande interesse e più vicina ai tempi contemporanei. Ma cosa ci può essere di così assurdo?

Alla vista sembra un oggetto dei giorni nostri, ma in realtà è assolutamente legato ai tempi in questione, soprattutto se o si mette in relazione ad uno utilizzato nell’ambito del digitale e dei social media. La spiegazione dello storico è chiara e ben definita, e fa capire come sia giunta fino ad oggi la sua evoluzione.

Museo Nina in Abruzzo, oggetto misterioso: funzione e origini

Ogni oggetto ha le sue funzioni, ed uno strumento così insolito presenta un utilizzo molto interessante. Il Museo è una fonte indiscussa di informazioni, soprattutto inedite. Gli ingegneri del passato hanno ispirato quelli dei tempi recenti, infatti per quanto l’oggetto in questione non servi in ambito digitale, c’è però l’idea che sta alla base ad avere qualche punto in comune. Le origini sono note, ma alla vista nessuno avrebbe potuto credere alla verità che lo contraddistingue.

Verità sull'oggetto misterioso custodito al Museo Nina in Abruzzo
Scoperte dal mondo, curiosità inedite del passato (Credits: @museonina)- Sulmonaoggi.it

Sembra un bastone con una luce ancorata, come un flash o una lampadina di solito utilizzati da chi crea contenuti per i social media. La parole Ring light richiamano ai più fedeli amanti del web, il tipico cerchio luminoso utilizzato dagli influencer, e questo ci assomiglia. Appunto, in entrambi i casi l’idea di base che ne determina l’utilizzo è la stessa: devono far luce!

Ma la funzione di questo strumento non è la stessa che viene posta in essere dalla lampadina luminosa in LED degli influencer. Infatti, questo è un fanale per le carrozze! Presenta 3 diversi vetri: uno trasparente,  uno colorato (può essere blu, rosso o verde), ed uno più piccolino con una stella disegnata. Ovviamente, hanno delle funzioni specifiche. Oltre ad illuminare, bisogna capire quali sono le modalità di funzione che entrano in gioco.

Su utilizza nel seguente modo: all’interno c’è una candela, che accesa riflette la luce del vetro. L’effetto dipende dal vetro che viene rigettato sulla strada. Di conseguenza, aveva l’intento di mandare un messaggio. Se la luce era posta sul vetro trasparente, questa era molto chiara, e avrebbe dovuto segnalare al pedone che si stava dirigendo verso di lui. In questo modo, avrebbe avvertito il pericolo, e non si sarebbe fatto mettere sotto. Se invece la luce era colorata, vuol dire che la carrozza sarebbe passata davanti a lui. Quella più piccina invece indicava che si era ormai allontanata.

Un sistema di “sicurezza e segnale” stradale a tutti gli effetti. Anche nel passato si utilizzavano dei meccanismi adatti alla circolazione, con l’obiettivo di arrivare sani e salvi a destinazione, tanto per pedoni quanto per cocchieri!

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