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TFS con accredito sul conto: cosa fare se il bonifico non arriva? La soluzione è questa

Il TFS deve essere versato entro tempi prestabiliti, laddove ciò non avvenga bisogna procedere con un iter specifico per ottenere i soldi.

TFS e TFR vanno corrisposti entro tempi prestabiliti precisi, quindi che si tratti della fine di un rapporto di lavoro nel pubblico o nel privato, bisogna rispettare le scadenze, altrimenti si è nel proprio diritto di esigere quanto dovuto.

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Cosa fare se il TFS non arriva (sulmonaoggi.it)

Talvolta capita però che quel bonifico, anche dopo mesi, non arrivi e quindi che sia doveroso intervenire per poter avere quanto di diritto. In questo caso, per velocizzare l’iter, c’è una procedura precisa da applicare che consente di risolvere subito il problema.

TFS con accredito su conto: cosa fare se non arriva

Il TFS va liquidato secondo un calendario preciso, a differenza del settore privato dove il TFR viene erogato entro 45 giorni di norma, rispetto alla fine del rapporto di lavoro, per il settore pubblico la questione cambia e ci sono tempistiche differenti: va liquidato entro 90 giorni quando si tratta di condizioni specifiche, come il decesso del lavoratore o la pensione di inabilità, entro un anno quando la persona ha raggiunto i limiti di età e quindi è andata in pensione oppure due anni quando ci sono altri motivi come licenziamento o dimissioni.

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TFS, cos’è e quanto spetta (sulmonaoggi.it)

Vengono sempre concessi inoltre 30 giorni nel primo caso e 90 negli altri due considerando quelli che sono i tempi per la burocrazia del caso. Va inoltre ricordato che l’ammontare può essere diviso in due rate se va oltre i 50 mila euro o in tre rate annuali se oltre i 100 mila euro, se di importo invece inferiore a 50 mila euro in una sola rata.

Con queste premesse è chiaro che, una volta scaduti i termini, in relazione alla cifra spettante, bisogna procedere alla richiesta perché potrebbero esserci delle problematiche non segnalate. In primo luogo bisogna capire se ci sono stati problemi, se non ci sono motivazioni specifiche che giustificano il ritardo, allora si presenta il reclamo all’INPS attraverso la PEC o con lo SPID entrando nella propria area personale. Laddove ci siano delle problematiche relative a documentazione o altro basta procedere per aggiornare la pratica e risolvere ogni problema (chiaramente è doveroso accertarsi prima di aver comunicato l’IBAN corretto).

Se invece la questione riguarda l’erogazione ma risulta essere tutto in ordine allora bisogna utilizzare la via della comunicazione ufficiale all’INPS o direttamente online, oppure tramite PEC, direttamente in sede o mediante contact center telefonicamente per avere chiarimenti e inviare un sollecito di pagamento.

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