La volontà di costituire un cospicuo capitale nel tempo spesso si scontra con due problemi. Uno, la scarsa disponibilità di risorse da destinare allo scopo. Secondo, l’agire senza una strategia precisa e concretamente fattibile.
Una buona soluzione potrebbe risiedere nel PAC, il piano di accumulo del capitale, utile per ritrovarsi a scadenza un certo patrimonio. Vediamo al riguardo 3 trucchi per creare un PAC di successo nel 2024 e 2 gravi errori da evitare assolutamente.
Partiamo dai “buoni consigli” operativi: quali caratteristiche dovrebbe avere un PAC per definirlo realmente efficiente ed efficace?
In primis, dovrebbe essere realmente tarato alle disponibilità finanziarie per tutta la durata del piano, magari versando quote sempre costanti o comunque poco variabili tra di esse. Inutile partire in quinta e poi saltare una o più rate del versamento oppure averle di importi molti differenti. Un enorme vantaggio del PAC (specie se si investe in mercati azionari o comunque in strumenti del capitale di rischio) è che ottimizza il prezzo medio di carico. Pertanto variando di troppo le quote versate si finisce per vanificare questo beneficio.
Secondo, occhio ai costi del PAC affinché non si riveli un “pacco” di prodotto. Di norma i prodotti gestiti sono quelli che costano di più. Noi non siamo contrari in assoluto all’idea di spendere di più della media per avere uno strumento in portafoglio, ma a patto che quel prodotto renda più della media, altrimenti no.
Infine un’importanza enorme la riveste il regime di capitalizzazione di dividendi e/o cedole e proventi vari. Poiché il PAC mira al lungo periodo, l’ideale sarebbe andare a capitalizzare tutti gli introiti incassati nel tempo per avere a scadenza un capitale fruttifero quanto più possibile cospicuo. Al riguardo abbiamo visto quali tassi di interessi scegliere nel 2024.
Un primo errore da non commettere mai quando si decide di costituire un capitale a scadenza è quello di interromperlo alla prima, minima difficoltà riscontrata. Un conto è se si tratta di una o poche rate non versate per valide ragioni: il puzzle perde pochi pezzi ma il quadro di fondo non ne viene pregiudicato. Deleterio, invece, sarebbe stopparlo per molti mesi in assoluto o consecutivi, vanificando così il disegno iniziale. Meglio tarare una rata iniziale più bassa e consona alle proprie tasche anziché farlo naufragare del tutto.
Infine, guai a scegliere un percorso non adatto allo scopo finale e al proprio profilo di rischio. Qui la tentazione più grande potrebbe essere quella di assumere molti rischi (mercati azionari o molto, molto speculativi) nell’intento di portare a casa ricchi ritorni. Strumenti, durata complessiva del piano, timing, rischio, costi, etc. sono consoni all’obiettivo finale? Morale: se la certezza assoluta del capitale in genere non porta lontani in termini di ritorno complessivo, parimenti sarebbero da evitare i prodotti con elevatissimi rischi intrinseci.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
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