Anno nuovo e rendimenti a volte in linea e a volte no con quelli offerti nel 2023. Ad esempio restano ancora robusti su quelli di matrice bancaria a reddito fisso come nel caso dei conti deposito (CD). Al riguardo, per esempio, quanto incasso netto tra 36 mesi se oggi vincolo 11.000 euro sul conto deposito?
Il vantaggio di questi prodotti è che il guadagno finale è già noto a priori, per cui si possono fare tutte le valutazioni del caso prima di comprendere se aderire o meno a una data proposta commerciale.
Il CD è uno speciale rapporto bancario utile per spostare la “liquidità in eccesso” e farla fruttare nel breve-medio termine. Per i gestori patrimoniali, infatti, la durata temporale ottimale di questi conti non dovrebbe mai essere di lungo termine. Ha poco senso – sostengono – vincolare a lungo la liquidità quando vi sono altre alternative che rendono di più a parità di tempo d’attesa.
Di norma nei CD non vi sono costi di gestione, dall’apertura fino a chiusura, tranne quelle di matrice fiscale. Sugli interessi attivi l’aliquota applicata è del 26%, mentre l’imposta di bollo è dello 0,20% del deposito e proporzionale ai giorni dell’anno in cui esso è attivo. A volte s’incontrano sul mercato banche emittenti che l’assolvono in nome e per conto del cliente per tutta la durata del deposito o solo per un certo periodo di tempo.
Quanto alle garanzie, i soldi ivi depositati sono tutelati dal FITD fino a 100mila €, la stessa soglia di garanzia che vige per i depositi sul c/c.
Altre considerazioni da fare prima di aprire un dato CD attengono alla necessità o meno di aprire un conto d’appoggio, la tipologia del rapporto proposto e la periodicità della liquidazione degli interessi.
Nel primo caso, se la risposta è affermativa vuol dire che i maggiori tassi offerti sono un appannaggio di chi apre un c/c della banca emittente. Qui i ritorni più alti associati al CD mirano soprattutto ad acquisire nuova clientela e/o liquidità.
Nel 2° caso bisogna vedere se il deposito è libero o vincolato e, nel secondo caso, se svincolabile prima del termine ed eventualmente a quali condizioni. I prodotti a vincolo in genere sono quelli più remunerativi.
Quanto alla periodicità di liquidazione degli interessi, infine, il mercato abbonda di alternative. S’incontrano infatti banche li liquidano in anticipo, in via posticipata, tutti a scadenza, ogni tre mesi, etc. Di norma i maggiori rendimenti si hanno quando il loro accredito avviene in via posticipata.
Ipotizziamo ora di vincolare 11mila € a 3 anni: quanto incasserei a scadenza con la migliore soluzione oggi disponibile sul mercato? Abbiamo effettuato una ricerca al riguardo ed incontrato una banca che offre oggi il 5% annuo lordo (netto: 3,7%) sul vincolo, svincolabile, a 36 mesi.
In soldoni il guadagno netto finale sarebbe di 1.156 € (all’incirca 429 € di ritenuta e 66 € di imposta di bollo, a carico del cliente), tutti accreditati alla scadenza del vincolo.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
Nel 2024, il trattamento di pensione minima in Italia è fissato a 598,61 euro. Tuttavia,…
Secondo la nutrizionista, non tutti gli alimenti sono adatti a essere conservati in freezer a…
Il dibattito sulla frequenza ideale di lavaggio dei capelli sembra finalmente trovare una risposta chiara…
La truffa legata al Superbonus ha messo in luce una problematica molto seria relativa alla…
Agosto si preannuncia un mese di novità per i pensionati italiani, con alcuni che vedranno…
Il Governo Meloni ha recentemente annunciato un'importante novità nel panorama delle politiche sociali italiane, estendendo…