Dopo la Legge di Bilancio, le pensioni in Italia sono diventate, se possibile, ancora più difficili da prendere rispetto al passato. In primo luogo perché alcune misure hanno visto inasprirsi l’età di uscita e parliamo di Opzione Donna e dell’APE sociale.
Ed in secondo luogo perché altre misure sono state peggiorate come regole di calcolo della prestazione a tal punto che diventano meno favorevoli per i lavoratori. In questo caso parliamo di quota 103. Eppure sono in vigore ancora oggi delle misure che favoriscono il pensionamento di alcuni lavoratori. E che addirittura consentono di andare in pensione già al 56 anni di età.
A 56 anni in pensione le donne, a 61 gli uomini
In pensione nel 2024 anche i nati nel 1968 può sembrare un’assurdità ma non lo è. Iniziamo col dire che la pensione a 56 anni di età per i nati nel 1968 non è certo una cosa facile da prendere e soprattutto non riguarda la generalità dei lavoratori. Una misura però prevede proprio l’uscita dal mondo del lavoro a 56 anni ed è la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Bastano 56 anni di età e 20 anni di contributi per le donne e 61 anni di età e 20 anni di contributi per gli uomini. Ma bisogna essere invalidi in misura non inferiore all’80%. E si tratta di invalidità specifica, cioè di riduzione della capacità di un lavoratore, di svolgere il lavoro che ha sempre svolto.
In pensione nel 2024 anche i nati nel 1968, bastano 20 anni di contributi
Un orologiaio con un piccolo problema di vista può essere riconosciuto invalido civile solo in minima percentuale. Invece se si parla di invalidità pensionabile, essendo un lavoro che necessita di una vista al 100%, la disabilità può essere reputata più grave. Questo esempio serve a capire la differenza tra invalidità specifica ed invalidità generica, cioè tra invalidità pensionabile ed invalidità civile. La procedura di riconoscimento parte sempre da certificato medico introduttivo del medico curante. La domanda si fa tramite Patronato o tramite accesso diretto alla procedura in area riservata del sito INPS. Per la decorrenza dei trattamenti, bisogna attendere 12 mesi.
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