In questo articolo abbiamo selezionato, tra le 40 azioni a maggiore capitalizzazione del Ftse Mib, quelle classificate come estremamente sopravvalutate secondo il rapporto prezzo su utili , ma che secondo il rating fornito dagli analisti sono da comprare?
Il rapporto prezzo/utili, noto anche come “P/E ratio,” rappresenta uno strumento di valutazione per misurare il valore di un’azienda. Questo indicatore viene ottenuto dividendo il valore di mercato per azione dell’azienda per gli utili per azione (EPS).
Un elevato rapporto prezzo/utili suggerisce che gli investitori anticipano futuri profitti significativi e una crescita sostenuta oppure che il titolo sia sopravvalutato. Al contrario, un basso rapporto prezzo/utili potrebbe indicare che l’azienda è sottovalutata o che gli attuali profitti superano quelli passati.
Tra i vantaggi, il rapporto prezzo/utili consente agli investitori di valutare se le azioni di un’azienda sono convenienti o costose e riflette la fiducia degli investitori nel business. Tuttavia, va notato che il suo utilizzo come unico indicatore presenta limiti: il confronto con altre azioni nel medesimo settore o indice è essenziale per comprenderne appieno il significato e l’efficacia.
Nell’analisi che abbiamo effettuato abbiamo considerato solo quelle azioni che abbiano un rapporto P/E superiore a 50. Da notare che tipicamente la soglia spartiacque tra sopravvalutazione e sottovalutazione è pari a 10.
Un altro criterio che abbiamo utilizzato è quello di andare a considerare le raccomandazioni degli analisti degli ultimi tre mesi. Abbiamo, quindi, selezionato solo le aziende con un rating medio pari a Compra o Compra Adesso.
Richiedendo un P/E superiore a 50 e un rating medio pari a Compra o Compra Adesso scopriamo che solo 3 azioni soddisfano questi criteri: ERG, Ferrari e NEXI.
Vista la storia recente di questi titoli azionari si può facilmente immaginare che per le azioni Ferrari l’eccesso del P/E è legato al fatto che gli investitori siano molto confidenti che la società continui anche nel futuro a registrare utili crescenti. Per le altre due azioni, invece, l’approccio per un investimento di lungo periodo dovrebbe essere più prudente.
Qui di seguito sono riportati gli scenari più probabili secondo l’analisi grafica per le tre azioni in esame.
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