Tante persone, rispetto al passato, hanno deciso di farsi accreditare, in banca, la pensione o lo stipendio. Uno strumento veloce che comporta anche la sicurezza di non dover maneggiare direttamente l’assegno o il contante relativo. Eppure, per loro, è in arrivo una pessima notizia.
Fino a qualche anno fa, non tutte le persone si facevano accreditare i soldi in banca. Anzi, ritiravano l’assegno dal datore di lavoro e poi andavano nella banca di emissione per farselo cambiare, tornando a casa con il contante. E sono ancora tanti i pensionati che vanno alle poste per farsi dare il contante.
Con tutti i rischi che ne conseguono. Ecco perché, decidere di farsi accreditare, direttamente sul conto corrente, il relativo importo è un’operazione sicura e automatica. Senza doversi scomodare da casa. Tutto bene, dunque? Piano e adagio. Anche tu hai l’accredito della pensione o dello stipendio in banca? O hai pensato di aprire un conto corrente per poterlo fare? Dovresti prima leggere questa notizia che non farà certo piacere a chi lo fa. Non che la cosa debba sorprendere più di tanto. Ogni anno, purtroppo, i correntisti devono subire questa situazione.
Infatti, puntuale come una cambiale, ecco che è arrivata la notizia che si temeva. A certificarlo è Bankitalia, nella sua consueta indagine sui conti correnti dove vanno a finire gli accrediti di pensioni e stipendi.
Ebbene, la spesa annua di gestione dei conti correnti è salita ancora. Per la precisione, di 9,3 euro arrivando ad una quota annua di ben 104 euro. Insomma, abbiamo superato il fatidico tetto dei 100 euro. A contribuire a questo aumento sono state sia le spese fisse, sia quelle variabili.
L’esame fatto da Bankitalia, su quanto costano, alle famiglie, i conti correnti si riferisce al 2022. Le fisse sono aumentate, secondo l’indagine, di 5,9 euro, mentre quelle variabili sono cresciute di 3,4 euro.
Le prime rappresentano il 63,4% dell’aumento e le seconde, come si può calcolare, il 36,6%. Come sempre, i conti online sono quelli più convenienti visto che aumento c’è stato, ma più contenuto. Stiamo parlando di 0,7 euro, per un totale di “appena” 33,7 euro. Quanto ai conti postali, nel 2022 si sono spesi 59,6 euro.
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