Per i contribuenti indebitati ed alle prese con le cartelle esattoriali sono tre le soluzioni da utilizzare per mettersi in regola. In primo luogo pagarle entro la scadenza. Se invece c’è chi non è riuscito ad onorare questo obbligo, le alternative sono altre due. Una è la rateazione ordinaria, che l’Agenzia delle Entrate Riscossione offre sempre. L’altra invece sono le sanatorie che di tanto in tanto il Governo italiano concede. Parliamo delle rottamazioni delle cartelle, con sconti su sanzioni e interessi e con possibilità di pagare in misura dilazionata le pendenze.
Ma onorare le rate è fondamentale per non rischiare di perdere quelli che a tutti gli effetti sono dei vantaggi. Perché rientrare a rate è un valido aiuto per evitare conseguenze ben più gravi che vanno dai fermi amministrativi ai pignoramenti e alle confische. C’è però chi questo aiuto non lo sfrutta. E adesso, addio rate e rottamazione cartelle per chi finisce nel giro di vite dell’Agenzia delle Entrate.
Addio rate e rottamazione cartelle per questi contribuenti, il giro di vite dell’Agenzia delle Entrate
Sia i condoni che i pagamenti rateali ordinari nascono con gli stessi due obiettivi. Da un lato, dare manforte a contribuenti che non sono stati in grado di pagare per tempo le cartelle, ma che adesso vogliono mettersi in regola. Dall’altro lato, consentire allo Stato di incamerare quanti più soldi possibili. Perché se perdura la situazione debitoria di un contribuente, non è detto che lo Stato alla fine riesca a recuperare ciò che gli spetta. Parlare di Fisco amico quando si tratta di sanatorie, condoni, rottamazioni e rateizzi, non è una esagerazione. Spesso lo Stato viene incontro anche a chi non ha potuto pagare oltre alle cartelle originarie, nemmeno le rate, sia ordinarie che delle sanatorie. Basti pensare all’ultima rottamazione, con le due rate scadute a ottobre e novembre per le quali è stata offerta una salvaguardia entro dicembre 2023. Oppure basti pensare all’opportunità di saltare fino ad 8 rate anche non consecutive, senza finire nella decadenza dai piani di dilazione.
Niente più rate per i malcapitati contribuenti
Oggi però notiamo una inversione di tendenza da parte del Fisco. Infatti dall’Agenzia delle Entrate ecco emergere una novità. Nel consueto appuntamento annuale con Telefisco, le Entrate hanno di fatto bloccato nuovi piani di rateazione per contribuenti che sono incorsi nella decadenza da vecchie dilazioni o rottamazioni.
Per i contribuenti decaduti dalla rottamazione o da vecchi piani di dilazione, con richieste effettuate a partire dal 16 luglio 2022, niente più nuove rate ammissibili. In altri termini, il contribuente che continua ad essere moroso, non viene più aiutato. Infatti un contribuente che è decaduto da vecchi piani di dilazione ordinari, e poi ha presentato domanda di rottamazione, finendo nella decadenza anche per questa sanatoria, adesso non ha alternative al pagamento intero e in unica soluzione delle sue pendenze.