A metà mese è tempo di iniziare a fare alcune considerazioni in vista della prima big emissione retail 2024. Questione di giorni, infatti, e poi a fine mese arriverà dal tesoro il nuovo BTP Valore a tassi fissi e crescenti. Ma come funziona?
In verità mancano ancora alcuni fondamentali tasselli per avere il quadro completo del nuovo bond. L’attesa è fissata per venerdì 23 febbraio, quando il MEF svelerà le ultime carte utili per decidere il da farsi. Perché se è vero che si fa presto a dire “retail” poi nei fatti ogni investitore cercherà la quadra perfetta al trinomio rischio-tempo-rendimento.
Andiamo subito al sodo: quanto renderà? La struttura dei tassi sarà svelata venerdì 23 febbraio, quando il MEF comunicherà i tassi cedolari minimi. Questi poi saranno confermati (lo scenario più frequente) o rivisti al rialzo al termine del collocamento.
Si sa già che la struttura prescelta è del tipo step-up. Nel dettaglio, ci saranno 2 diversi tassi nominali annui per ognuno dei due trienni di cui si compone la durata complessivo del titolo (scadenza: marzo 2030).
Soltanto a chi sottoscriverà il titolo in emissione e lo terrà fino a scadenza verrà riconosciuto il premio fedeltà. Esso è pari allo 0,70% lordo del capitale nominale sottoscritto. Facciamo un esempio. Se il signor X a fine mese carica 50mila € del BTP Valore, tra 6 anni incasserà anche 350 € lordi di premio finale (netti: 306,25 €).
Chi comprerà e/o venderà il bond nel corso della sua vita di maturazione non riceverà nulla, né nel mentre né a scadenza.
Veniamo al capitolo tasse e commissioni. La ritenuta fiscale su interessi, premio fedeltà ed eventuale plusvalenza da capital gain è del 12,50%. Il bond è esente dalle imposte di successione, mentre l’imposta di bollo segue le relative norme di Legge.
La commissione di acquisto non si paga nella sola settimana di emissione: la paga il Tesoro per conto del cliente. Le spese di compravendita e del dossier titoli seguono invece le condizioni economiche previste dal proprio intermediario di fiducia.
L’obbligazione la si potrà acquistare da lunedì 26 febbraio fino alle ore 13.00 di venerdì 1° marzo, salvo eventuale chiusura anticipata. Quest’ultima non potrà avvenire prima del termine del 3° giorno di collocamento (mercoledì) e comunque sarebbe comunicata dal MEF.
Tuttavia, solo una raccolta monstre sin dalle prime battute potrebbe indurre il Tesoro a stoppare il bond anzitempo. Staremo a vedere cosa succederà e/o come deciderà di regolarsi.
Dove acquistalo? Presso l’intermediario finanziario dove abbiamo aperto il conto titoli, necessario per il suo deposito e custodia. L’operatività potrà avvenire tanto presso lo sportello (bancario o postale) quanto online (home banking) se abilitati.
E in caso di ripensamento e/o necessità di liquidare lo strumento prima del 2030? Nessun problema, lo si potrà vendere a mercato durante le ore di contrattazioni.
Il bond sarà infatti scambiato sul MOT per tutta la sua vita, e sarà il mercato a determinarne il prezzo fino a scadenza. Manovrando le quotazioni, al rialzo o al ribasso, esso ne adeguerà il rendimento alle condizioni economiche vigenti. Per cui potrebbe avvenire di rivenderlo sopra o sotto cento (o a pareggio) conseguendo, rispettivamente, un guadagno o una perdita in conto capitale. A scadenza, infine, il Tesoro rimborserà il valore nominale sottoscritto.
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