Per un fine settimana all’insegna del mistero puoi visitare un borgo fantasma avvolto da una leggenda. Questo borgo di epoca medievale ed oramai abbandonato nasconde una tragica leggenda d’amore.
Sono molti i paesi fantasma in Italia. Borghi abbandonati, sospesi nel tempo. Tra questi c’è un meraviglioso borgo medievale ricco di fascino e di mistero. Qui si respira ancora l’eco di una storia drammatica che ha segnato il suo destino, una storia d’amore terminata in leggenda. Scopriamo di quale borgo stiamo parlando.
Pentidattilo è un borgo abbandonato che si trova in provincia di Reggio Calabria, incastonato tra le guglie del monte Calvario. Il suo nome deriva dalla particolare forma della rupe che lo circonda, che sembra un’enorme mano semi chiusa. Il borgo è stato definitivamente abbandonato nel 1971, anche se ultimamente alcuni artigiani hanno riaperto delle botteghe.
Il borgo è avvolto da una tragica storia. La leggenda narra che nella notte di Pasqua del 1686, due nobili famiglie si scontrarono per amore. Gli Alberti, marchesi del borgo, e gli Abenavoli, baroni del vicino paese di Montebello Ionico. La causa dello scontro fu Antonietta Alberti, la figlia del marchese, che si era innamorata del figlio dello scudiero degli Abenavoli.
Il padre di lei, per impedire il loro matrimonio, la promise in sposa a un altro nobile, ma la ragazza rifiutò. Allora il barone, per vendicare il figlio rifiutato, assalì il castello degli Alberti con i suoi uomini e uccise tutti i membri della famiglia. Furono tutti passati a fil di spada tranne Antonietta, che si salvò grazie all’intervento di un frate. Quando Lorenzo Alberti, il fratello di Antonietta, fu colpito a morte dal barone, poggiò la mano alla parete lasciando l’impronta delle cinque dita insanguinate. La mano, si narra, è ancora visibile nella rupe con i colori dell’alba.
Oggi il borgo è un luogo silenzioso e suggestivo, dove si possono ammirare le rovine del castello, della chiesa e delle case, che sembrano scolpite nella pietra. Pentidattilo è anche un luogo di cultura e di arte, dove ogni anno, ad agosto, si svolge il Festival musicale di Paleariza.
Di recente nel borgo sono state ristrutturare alcune abitazioni e adibite e strutture di accoglienza per turisti. Le strutture rurali non mancano dei confort moderni e sono una soluzione perfetta per trascorrere una notte nella magica atmosfera del borgo. Per un week end di febbraio, i costi per una notte in una delle case rurali, sono di circa 70/80 euro. Ma se si cerca una soluzione più comoda è possibile affittare una stanza in un b&b con vista mare. Al momento della scrittura dell’articolo il costo per una notte era di 70 euro.
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