Chi siamo

Disclaimer

Privacy Policy

Anche in questo 2024 le vecchie macchine da cucire sono gli oggetti vintage di maggior valore, pioggia di denaro per chi ne ha una in soffitta

Nonostante il costante flusso di innovazioni tecnologiche che caratterizzano numerosi aspetti della nostra vita, alcuni oggetti della giovinezza continuano a resistere. Nell’immaginario collettivo e nel valore di mercato. Un esempio sempre valido è dato dalle macchine da cucire. 

Si accumulano vecchi oggetti in casa e non riusciamo a sbarazzarcene, ma alcuni hanno un grande valore e dovremmo prestare attenzione. Le macchine da cucire degli anni Cinquanta e degli anni precedenti possono essere vendute a prezzi considerevoli. Se più antiche il valore potrebbe aumentare. Nel 2024 vendere le vecchie macchine da cucire può rivelarsi ancora più sorprendente degli anni passati. Il vintage, infatti, è in trend e i guadagni continuano a salire. Complice la necessità di riciclare per aiutare il pianeta a stare meglio.

Gli spazi in casa sono sempre minori e le macchine da cucire antiche ne occupano tanto. Si tratta di raggiungere due obiettivi, fare ordine e monetizzare. Gli appassionati collezionisti di oggetti vintage sono in grado di spendere somme folli per questi oggetti. Vediamo quelli che valgono di più.

Investimenti e superstizione

Anche in questo 2024 le vecchie macchine da cucire trionfano. È il mondo arabo a farci fare la differenza. Da un paio d’anni, infatti, nei paesi arabi si è consolidata una corsa alla macchina da cucire antica soprattutto se Singer. Le Singer ricercate risalgono al 1851, la ditta rivoluzionò l’industria tessile domestica con una vasta gamma di modelli che oggi valgono davvero tanto. Alcuni modelli contengono mercurio rosso che nei paesi arabi sarebbe un portafortuna tra i più potenti e ricercati. La stampa locale continua a proporre articoli su individui disposti a pagare anche 40 mila euro per questi modelli. Il Ministero degli Interni dell’Arabia Saudita continua la sua indagine per capire chi abbia diffuso questa pratica e continua nei tentativi di bloccare le compravendite. Per ora inutilmente.

Tornando a lidi più vicini, se abbiamo in casa un modello Singer che risale agli inizi del Novecento potremmo guadagnare anche 1.000 euro sui siti di aste on line. Il modello più ricercato è il Faetherweight 222K, non ebbe grande circolazione nelle case ma oggi molti collezionisti lo ritengono un pezzo da arredo davvero prezioso. Lo stile industriale ha preso piede da qualche anno e ora tutti questi oggetti hanno valutazioni maggiorate.

Anche in questo 2024 le vecchie macchine da cucire possono finanziare i nostri viaggi

Vendere le vecchie macchine da cucire che abbiamo in soffitta, fare spazio, monetizzare e reinvestire in un viaggio a primavera. Questo potrebbe essere un bel progetto per il 2024. Perché il mercato delle macchine da cucire vintage è in espansione. Non solo le Singer possono farci guadagnare, anche perché sono le più rare. Ce ne sono altre a cui dovremmo prestare attenzione. Le Willcox & Gibbs stanno aumentando le quotazioni. Oggi potrebbero raggiungere prezzi vicini ai 500 euro. Se le Singer possono finanziarci l’intero viaggio, queste altre macchine possono rappresentare una base più che interessante.

Le macchine da cucire degli anni Cinquanta si trovano più facilmente. È possibile che i nostri genitori abbiamo acquistato o si siano portati in casa, dopo il matrimonio, la Parlor Cabinet Treadle. Prima che la fabbrica chiudesse, era una delle più vendute. Questa macchina era diffusa all’epoca, ma la fabbrica chiuse i battenti a fine anni Cinquanta. Quindi ha le caratteristiche perfette per l’affare vintage, cioè molti esemplari venduti nel passato ma per un breve periodo. Aumentano le possibilità di averla in casa, ma rendono il pezzo di valore perché non è stato più prodotto negli anni. Questa macchine potrebbero valere fino a 1.000 euro. Spulciamo i siti di antiquariato, controlliamo la marca della macchina da cucire di nonna o mamma e prenotiamo la crociera. Gli affari nel 2024 sono più promettenti che mai.

Gestione cookie