È tempo di riformare il fisco italiano e di conseguenza è tempo di riformare anche il sistema della riscossione. Uno degli argomenti più cari a milioni di famiglie e cittadini, è quello delle cartelle esattoriali.
L’attenzione a questo genere di debiti verso l’Agenzia delle Entrate Riscossione oggi, oppure verso Equitalia in passato, è sempre massima. Ecco perché nel meccanismo di riforma del Fisco anche le cartelle esattoriali hanno un ruolo fondamentale. Alcune novità destano già un interesse particolare. Per esempio la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali da parte del Fisco. Un vantaggio che adesso molti contribuenti potranno sfruttare.
Tra i vari provvedimenti che la riforma fiscale italiana andrà ad inserire una volta ultimata, un ruolo fondamentale potrebbero avere le cartelle esattoriali. Infatti, per i contribuenti che sono alle prese con cartelle dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, o ancora prima con Equitalia, potrebbe arrivare la buona notizia della cancellazione d’ufficio di alcuni di questi atti. Infatti, nella riforma della Legge n° 212/2000, cioè dello Statuto del Contribuente, come prevede il Dlgs n°2019/2023, entrato in vigore dal 18 gennaio, ecco che si parla di cancellazione automatica degli atti in autotutela obbligatoria da parte dell’amministrazione finanziaria. In alcuni casi la cancellazione delle cartelle di un contribuente sarà senza necessità per quest’ultimo, di produrre domande o istanze.
Le fattispecie di situazioni che adesso l’Amministrazione deve considerare, provvedendo ad annullare d’ufficio le cartelle dei contribuenti sono tante. Ma partono tutti da una questione di legittimità. Infatti, ci sono casi dove la pretesa nei confronti di un contribuente non può essere portata avanti dal concessionario. Significa che la cartella è illegittima. I casi di cui si parla come idonei alla cancellazione automatica della cartella, nello specifico sono:
In questi casi cartelle esattoriali cancellate automaticamente. In tutte le altre tipologie di situazione, deve essere il contribuente ad adoperarsi. Quindi, presentando una domanda in autotutela. La novità prima descritta infatti non fa altro che distinguere le forme di autotutela previste. Una facoltativa, perché è il contribuente che deve decidere il da farsi, se trova qualche anomalia nella pretesa dell’Amministrazione Finanziaria nei suoi confronti. Invece per i casi prima citati, come detto, autotutela obbligatoria e soprattutto automatica.
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