In questi giorni di inverno, sicuramente molti hanno utilizzato l’espressione “che freddo cane!”. Ma ti sei mai chiesto da dove deriva questa frase? Perché i cani sono associati alle temperature basse? Ecco tutte le ipotesi.
Il pungente freddo invernale, ci esorta a rimanere in casa anche durante il fine settimana. Una cioccolata calda, una coperta, un libro o una serie TV bastano per convincerci a non varcare la porta. Perché stare al freddo se in casa abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno?
La lingua italiana è piena di espressioni che descrivono questa condizione. Non sappiamo la loro origine ma ci sono modi di dire che usiamo tutti i giorni. Ad esempio, ti sei mai chiesto perché si dice “avere la pelle d’oca”? Innanzitutto, spieghiamo che questo fenomeno avviene quando il corpo umano reagisce al freddo o ad uno shock. I muscoli erettori della pelle fanno alzare i peli, mentre i vasi sanguigni, restringendosi, formano quei piccoli solchi sulla pelle. Ma quindi perché si usa questa espressione? Perché un’oca, sotto le piume, avrebbe la pelle molto simile a quella umana quando ha i brividi.
Ma ci sono tante altre espressioni che indicano la condizione di freddo.
Perché si usa l’espressione “fa un freddo cane”: la prima ipotesi
Se nelle righe precedenti abbiamo tirato in ballo le oche, ora è il momento di parlare dei cani. Sono certo che anche tu utilizzi spesso la frase “fa un freddo cane!”. Ti sei mai chiesto perché le temperature basse sono associate a questo bellissimo animale domestico? Purtroppo, non è una storia felice. Oggi il cane è il miglior amico dell’uomo, un compagno fedele che fa parte della famiglia.
In passato, invece, il cane non poteva assolutamente entrare in casa. Non era considerato un animale domestico, quindi rimaneva fuori al freddo e alle varie intemperie. Era il guardiano della casa, costretto a rimanere in catene e privato, non solo dell’affetto, ma anche del cibo. Questa condizione rendeva il cane cattivo e feroce. Diventava un animale crudele, capace di azzannare aggressivamente i ladri che volevano derubare la casa.
La seconda ipotesi legata agli eschimesi
Perché si usa l’espressione “fa un freddo cane” riferendosi anche agli eschimesi? Ecco un’altra interpretazione interessante. L’espressione potrebbe essere legata alle usanze di questo popolo che, nelle giornate molto fredde, lasciava entrare i cani in casa per riscaldarsi. Il numero degli animali da far entrare era proporzionale all’intensità del freddo percepito.