Una cosa è certa e non si può contestare. L’Assegno di Inclusione non è paragonabile al Reddito di Cittadinanza. Possono sembrare misure simili, anche perché il tetto ISEE da rispettare è pari a 9.360 euro. Ma forse le similitudini restano soltanto queste. Perché per il resto cambia molto.
E i numeri non mentono. Perché quasi il 30% delle domande presentate ad oggi, sono state respinte dall’INPS. Segno indelebile che alcuni requisiti sono diventati più stringenti e che la platea dei beneficiari si è notevolmente assottigliata. Che fine hanno fatto i giornali, i siti ed i media che sostenevano come il Governo avesse cambiato solo il nome alla misura? Il Governo aveva promesso un taglio alla misura tanto cara ai 5 Stelle e tagli sono arrivati. Molti gli esclusi dall’Assegno di Inclusione alla luce di almeno due fattori che adesso analizzeremo.
Perché l’Assegno di Inclusione è più difficile da prendere?
Due sono le cose che incidono fortemente sul fatto che tra Assegno di Inclusione e Reddito di Cittadinanza, la prima misura è nettamente più complicata da prendere rispetto alla seconda. La platea dei beneficiari è sensibilmente ridotta. E gli importi del sussidio sono nettamente inferiori con l’Assegno di Inclusione. I soggetti con un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni, sono esclusi dalla misura. Vivessero in un nucleo familiare composto esclusivamente da soggetti come loro, non potrebbero nemmeno presentare domanda. Se invece nella loro famiglia ci sono soggetti sotto i 18 anni di età, sopra i 60 anni, oppure invalidi e presi in carico dai servizi sanitari o sociali di qualsiasi età, potrebbero presentare domanda. Ma non rientrerebbero lo stesso nel calcolo dell’Assegno di Inclusione spettante. In pratica l’Assegno di Inclusione verrebbe parametrato solo ai soggetti diversi da loro e con le caratteristiche prima citate. Così se due adulti ed un minorenne prendevano il Reddito di Cittadinanza su tre componenti, adesso prenderebbero l’Assegno di Inclusione sul solo minorenne.
Assegno di Inclusione, molti esclusi e già arrivano le modifiche, ma quali
Platea ridotta e beneficio inferiore sono alla base di un Assegno di inclusione che non è come molti lo immaginavano. Ed i dati di questi primi mesi di entrata in vigore dell’Assegno di Inclusione dimostrano come evidentemente qualcosa non sta andando per il verso giusto. Sull’Assegno di Inclusione, molti esclusi e si parla già di correttivi. Al momento pare che il Ministro del Lavoro Calderone, oltre a contestare i numeri snocciolati che parlano di platea ridotta addirittura di quasi il 50% rispetto a prima, nonostante salga il numero dei poveri, abbia ipotizzato l’estensione del beneficio a chi esce vittima di violenza sulle donne (orfani di femminicidio per esempio). Ma non sono da escludere altri correttivi che ammorbidiscano la misura.