Quando si parla di pensioni ci sono degli adempimenti a cui un lavoratore è assoggettato e che non può evitare. Sono talmente tante le misure previdenziali previste dal nostro ordinamento che anche gli adempimenti a cui i lavoratori sono assoggettati sono diversi. Ed in alcuni casi sono adempimenti da fare molto prima rispetto a quando bisogna presentare la domanda di pensione.
Per esempio, la pensione dei lavoratori precoci riguarda i lavoratori che maturano determinati requisiti entro la fine del 31 dicembre 2024, ma soprattutto riguarda quanti entro i termini presentano una domanda preventiva. Termini che ormai sono prossimi alla scadenza.
Entro la fine del 2024 maturi 41 anni di contributi? Se rispetti anche tutti gli altri requisiti e se fai domanda entro il primo marzo prossimo, può andare in pensione a qualsiasi età. Ma di che domanda si parla? Mancano pochi giorni alla scadenza delle istanze di certificazione del diritto alla Quota 41 per i precoci. Parliamo della scadenza dei termini per la cosiddetta istanza tempestiva. Infatti, entro il primo marzo i lavoratori che maturano il diritto alla Quota 41 entro la fine del 2023, devono presentare domanda di certificazione all’INPS. Una istanza che poi va accompagnata, quando i requisiti saranno maturi, dalla vera e propria domanda di pensione. Chi salta la scadenza del primo marzo, non perde la possibilità di provvedere successivamente. In questo caso si tratta della cosiddetta istanza tardiva. Che va prodotta entro il 30 novembre dello stesso anno in cui si maturano i requisiti.
La misura consente di andare in pensione nel 2024 ai lavoratori che entro la fine dell’anno completano i 41 anni di contributi versati. Non ci sono limiti di età per la misura ma solo limiti contributivi. Oltre ai 41 anni da completare bisogna anche maturare almeno 35 anni di contribuzione effettiva e quindi al netto dei contributi da disoccupazione o malattia. E almeno 12 mesi anche discontinui devono essere completati entro il compimento dei 19 anni di età. La misura non è per tutti ma riguarda solo invalidi con almeno il 74% di invalidità civile, i caregivers che da almeno 6 mesi assistono un parente stretto disabile, i disoccupati senza NASPI da almeno 3 mesi e gli addetti ai lavori gravosi. Chi presenta domanda per tempo non corre rischi. Chi invece presenta domanda tardiva, come spiegato in precedenza, rischia di uscire fuori dal cosiddetto vincolo annuo di bilancio. L’INPS, infatti, ha dotazioni limitate per la Quota 41 dei lavoratori precoci. E se le dotazioni sono inferiori alle domande presentate, l’INPS accoglierà le domande in ordine di tempo, con i più ritardatari che così rischiano di finire fuori dalle dotazioni con il conseguente posticipo della pensione.
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