Le possibilità di andare in pensione in Italia non mancano e diverse misure consentono di anticipare il pensionamento ben prima dei 60 anni di età. Contrariamente a ciò che pensano i lavoratori, andare in pensione ad un’età piuttosto giovane non è una cosa impossibile da fare in Italia, soprattutto alla luce delle tante misure che lo consentono.
Oggi presentiamo un quadro dettagliato di tutte le possibilità di anticipare la pensione prima di aver compiuto i 60 anni di età. Qualcuno può credere che sia qualcosa di impossibile, invece vedremo che tutto ciò è assolutamente fattibile.
Andrà in pensione prima dei 60 anni chi completa questi requisiti previsti dall’INPS
Chi ha iniziato a lavorare a 18 anni, può tranquillamente arrivare a 41 anni di contributi già a 59 anni di età. Questa è un’affermazione che nasce da una semplice questione matematica. Perché partendo a lavorare il giorno della maggiore età, già al compimento dei 59 anni si possono tranquillamente maturare questi anni di contributi. E con 41 anni di contributi versati nel 2024 è possibile andare in pensione con la Quota 41 per i lavoratori precoci. Dal momento che parliamo di soggetti che hanno iniziato a lavorare a 18 anni, la definizione di precoce calza a pennello. Infatti, per la Quota 41 è necessario che l’interessato abbia almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni di età. Per accedere a questa misura però bisogna essere alternativamente invalidi, con invalidi da assistere, disoccupati o alle prese con i lavori gravosi.
Pensioni prima dei 60 anni, facile a dirsi, meno facile da farsi
Naturalmente per la Quota 41 serve una carriera contributiva lunga e continua. Perché praticamente non ci devono essere interruzioni di versamenti dai 18 ai 59 anni. Anche i periodi eventualmente vuoti da lavoro devono essere coperti da contribuzione figurativa. Fermo restando il fatto che per la Quota 41, ben 35 anni di contributi devono essere pagati senza considerare i figurativi da malattia o disoccupazione. Lo stesso accade per la pensione anticipata ordinaria. In questo caso però le donne devono arrivare a 41 anni e 10 mesi di contributi, gli uomini a 42 anni e 10 mesi. Più anni di contributi e questo significa che anziché a 18 anni la carriera contributiva dovrebbe essere partita ancora prima.
Quindi, pensioni prima dei 60 anni, facile a dirsi, meno facile da farsi. A meno che non si sfrutta un’altra strada. Perché andrà in pensione prima dei 60 anni il lavoratore che viene riconosciuto con una invalidità specifica pari ad almeno l’80%. A dire il vero, parliamo di lavoratrici, perché la cosiddetta pensione di vecchiaia anticipata con invalidità alle donne parte da 56 anni, mentre per gli uomini da 61 anni. Servono solo 20 anni di contributi e c’è una finestra di 12 mesi per le decorrenze dei trattamenti.