Gli azionisti di Ferrari riceveranno una buona notizia, poiché la casa automobilistica di Maranello ha annunciato che il consiglio di amministrazione proporrà un dividendo ai possessori di azioni ordinarie. Il dividendo proposto è di 2,443 € per azione ordinaria, con un aumento del 35% rispetto all’anno precedente. È questo un buon motivo per acquistare le azioni del Cavallino Rampante?
Ferrari ha registrato risultati record nel 2023, con profitti che hanno superato per la prima volta il miliardo di euro, aumentando del 34% a 1,257 miliardi, mentre i ricavi sono saliti del 17% a 5,97 miliardi. Nel quarto trimestre, la società ha riportato profitti in aumento del 33% a 294 milioni di euro e ricavi in aumento dell’11% a 1,523 miliardi. Le previsioni per il 2024 indicano una crescita ulteriore, con ricavi proiettati superiori a 6,4 miliardi di euro, superando i valori del 2023.
Questi ottimi numeri hanno spinto la società ad aumentare il dividendo, ma se si guarda al rendimento del dividendo le cose sono peggiorate. Se lo scorso anno, infatti, il rendimento era dello 0,90%, ali prezzi attuali, nonostante l’incremento assoluto del 35%, è sceso allo 0,6%.
Come è possibile una cosa del genere?
È possibile in quanto il titolo in Borsa ha corso tantissimo guadagnando nell’ultimo anno circa il 60%. Questo dovrebbe essere sufficiente per convincere gli investitori che acquistare le azioni Ferrari per il dividendo non è un buon affare. Molto meglio puntare sulla performance di lungo periodo. Basti pensare che tra le 40 Blue Chip di Piazza Affari con un rendimento del 250% le azioni Ferrari sono state le migliori degli ultimi cinque anni.
Sulla base delle raccomandazioni degli analisti pubblicate negli ultimi tre mesi scopriamo che il rating medio di Ferrari è Compra, anche se oltra la metà degli esperti ha un giudizio neutrale (Mantieni).
Se, invece, si guarda al target di prezzo medio a un anno, scopriamo che, vista la corsa delle quotazioni dell’ultimo mese +25%, il titolo risulta essere sopravvalutato di circa il 7%.
Con la rottura in chiusura settimanale della resistenza area 380 € potrebbero essersi aperte le porte a un’ulteriore accelerazione rialzista secondo lo scenario indicato in figura.
Solo una chiusura settimanale inferiore a 380 € potrebbe mettere in crisi lo scenario rialzista.
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