Il linguaggio dei fiori è legato alle tradizioni di culture ed epoche storiche diverse, ma quando la primavera si avvicina o ci sono le festività, ecco che torna di moda. Conoscere significati e segreti potrebbe aiutarci a esprimere i nostri sentimenti nei confronti delle persone che amiamo di più.
Non tutti sanno che il linguaggio dei fiori è noto anche come floriografia. Il termine deriva dal latino e dal greco e indica la scrittura attraverso i fiori. Comunicare tramite i fiori è importante perché ci permette di esprimere al meglio i nostri sentimenti, di evitare incomprensioni, e si tratta comunque di gesti amorevoli sempre ben accolti. Naturalmente questa abitudine affonda le sue radici nel tempo e nella storia. Durante il periodo vittoriano in Inghilterra, questo modo di comunicare raggiunse il suo apice. L’invio di fiori era una pratica molto diffusa per rappresentare passione e amore, ma anche modestia e umiltà.
L’aspetto più interessante di questa pratica è la presenza di codici segreti dietro il pensiero fatto con i fiori, codici che la maggior parte delle volte ignoriamo totalmente. La posizione del fiore nel bouquet, l’orientamento, il tipo di fiore, possono comunicare cose diverse. Questo in passato permetteva di mandare messaggi non espressi apertamente e che non si potevano scoprire, messaggi che solo il destinatario era in grado di decifrare. Per esempio, quando si spediva il crisantemo era per simboleggiare l’innocenza. Ma se il crisantemo era giallo, allora era un messaggio di rifiuto.
Tra le 5 curiosità sul linguaggio dei fiori, quelle riguardanti posizioni, pensieri o credo politici, sono pregne di significato. Durante determinati periodi storici in cui era pericoloso esporsi, i fiori erano il mezzo utilizzato per dire cosa si pensava. Per esempio, durante il periodo delle suffragette, il viola, il bianco e il verde erano i colori dei fiori che venivano fatti circolare per esprimere solidarietà con il movimento.
Durante la Marcia dei fiori del 1967 contro la guerra in Vietnam, tanti ne vennero regalati a soldati e agenti di polizia come simboli di pace e solidarietà. Le strade di Washington vennero inondate e non ci furono violenze e scontri. Da quel giorno i fiori vennero utilizzati spesso nelle manifestazioni di carattere politico e civile. Nel 2003, quando il dappertutto si manifestò contro l’invasione dell’Iraq, lo si fece utilizzando i fiori in segno di protesta. In quel caso il messaggio era di solidarietà ma anche di resistenza per il popolo iracheno.
Oltre ad avere significati diversi che mutano a seconda dei periodi storici, i fiori hanno codici che valgono solo per determinate culture. Per esempio, i fiori di loto sono associati a significati spirituali e culturali. Ma solo in Cina, Giappone e India. Sono simboli di purezza e di rinascita spirituale e nel buddhismo rappresentano la capacità di emergere dalla sofferenza.
In Giappone, l’orchidea è considerata simbolo di bellezza, mentre in occidente rappresenta la lussuria o la sensualità. Ma può indicare anche rispetto, ammirazione e amicizia. Nel Mediterraneo e in alcune regioni dell’Asia, il gelsomino è associato a passione e amore, mentre in Oriente indica purezza e grazia. Da una parte viene utilizzato per i matrimoni, dall’altra, questo, non sarebbe un corretto impiego. In Cina, la peonia è il re dei fiori e porta fortuna, ricchezza e prosperità, in Occidente comunica timidezza. La primavera sarà presto alle porte, cominciamo a pensare cosa vogliamo comunicare ai nostri cari e con quali fiori abbiamo intenzione di farlo.
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