Possono presentare domanda di Assegno di Inclusione tutti i cittadini indistintamente. Presentare domanda però non vuol dire ottenere il sussidio. Perché soggetti tra i 18 ed i 60 anni di età non ancora compiuti, non rientrano nel perimetro della misura.
O almeno non dovrebbero rientrare perché come vedremo, ci sono situazioni che lo permettono. L’importante è capire cosa fare e perché.
Prendere l’assegno di inclusione è una cosa, presentare domanda è un’altra. Hai meno di 60 anni? L’Assegno di Inclusione da 500 euro lo prendi lo stesso, ma solo a determinate condizioni. Il meccanismo del nuovo sussidio è particolare. per poter prendere l’Assegno di inclusione è necessario:
Possono prendere il sussidio le famiglie al cui interno c’è almeno un componente nelle condizioni sopra descritte. Quindi, anche un soggetto che non rientra, può presentare domanda all’INPS. Sarà l’Istituto poi, nel momento dell’accoglimento della domanda, a calcolare l’importo del sussidio spettante, esclusivamente sui soggetti presenti nel nucleo familiare che hanno le caratteristiche sopra citate.
Detto questo, è evidente che un soggetto tra i 18 ed i 59 anni di età non prenderà l’Assegno di Inclusione. Anche se lui è il dichiarante della domanda. Il sussidio che questa famiglia otterrà sarà di importo calcolato esclusivamente su l’unico componente che ha le condizioni di cui sopra. Però, anche sotto i 60 anni di età, e senza il 67% di invalidità, è possibile prendere comunque il sussidio. Si può rientrare nel perimetro della misura. Donne vittime di violenza, affette da patologie legate al gioco d’azzardo, a sostanze quali i farmaci, le droghe o l’alcol, possono rientrare. Come anche gli invalidi a partire dal 47%.
L’importante è essere in cura presso i servizi sanitari regionali o presso i servizi sociali comunali. Gli interessati per farsi riconoscere come soggetti aventi diritto all’Assegno di Inclusione devono andare presso le strutture che li hanno in cura o in assistenza. Quindi devono andare alle ASL o al Comune. Chiedendo ai responsabili di queste Amministrazioni, di comunicare all’INPS gli estremi della presa in carico. Questo passaggio è fondamentale perché l’INPS ha necessità di ottenere da queste strutture, la conferma che il diretto interessato è un soggetto svantaggiato. Altrimenti, per età e condizioni, questo soggetto verrebbe considerato attivabile al lavoro e al di fuori del perimetro di erogazione dell’Assegno di Inclusione.
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