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Non si versano più i contributi per la badante, ecco chi gode di questa agevolazione

Popolazione che invecchia si traduce nel mondo delle famiglie e del lavoro, in più badanti al lavoro. La figura della badante ogni anno che passa assume una rilevanza sempre maggiore. Anche se spesso sottovalutato come lavoro, l’attività di badante è diventata una attività come tutte le altre.

C’è un CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) di riferimento, ci sono diritti e doveri di dipendente e datore di lavoro. In parole povere, un lavoro come tutti gli altri. Dal momento che se si parla di CCNL ci sono regole ferree anche sulle retribuzioni, evidente che il costo da sostenere come datore di lavoro spesso è esorbitante. Per promuovere ancora di più questo lavoro, e per evitare il ricorso al lavoro nero, ecco che lo Stato nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) lancia un Bonus che favorisce questo genere di lavoro.

Non si versano più i contributi per la badante

Quando si parla di costo per il lavoro domestico, in capo ai datori di lavoro che spesso sono gli stessi anziani bisognosi di assistenza, il calcolo comprende:

  • stipendio della badante;
  • contributi previdenziali da versare per la dipendente;
  • vitto e alloggio nel caso di convivenza con l’anziano;
  • spese per il consulente che redige buste paga e contratti.

Non sempre la pensione di un anziano è sufficiente per coprire tutta la spesa che deve essere sostenuta nel lavoro regolare. Ecco perché probabilmente nel settore l’incidenza del lavoro nero è ancora elevatissima. Per dare manforte e promuovere il miglioramento delle prestazioni di assistenza in favore delle persone anziane non autosufficienti ecco quindi un Bonus che mira a tagliare in parte la spesa da sostenere. Una soluzione utile secondo i legislatori, anche all’emersione del lavoro nero.

Non si versano più i contributi per la badante, ecco chi gode di questa agevolazione

Il Bonus che possono sfruttare coloro che devono assumere una badante è una decontribuzione totale. In pratica, chi godrà di questa agevolazione non verserà contributi per la badante. E tra le voci di spesa del rapporto di lavoro, i contributi sono rilevanti. Ogni trimestre, infatti, sul datore di lavoro ricade l’obbligo di versare all’INPS la contribuzione per il lavoratore, come in qualsiasi altro settore lavorativo. Questo Bonus nasce destinato agli anziani a partire da quelli con 80 anni di età compiuti, ma non autosufficienti. Ma solo a condizione che il contratto non sia stato già stipulato (nuove assunzioni), oppure sia un contratto a tempo determinato adesso da trasformare in tempo indeterminato. Un ulteriore requisito che deve rispettare l’anziano è un ISEE non superiore a 6.000 euro. L’ISEE deve essere naturalmente quello “Socio Sanitario”). Il Bonus sarà fruibile per massimo 24 mesi e partirà probabilmente dal primo aprile. Da quella data non si versano più i contributi per la badante, ed è sicuramente una buona notizia.

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