Ci sono delle misure che possono essere sfruttate per la pensione, ma che spesso vengono sottovalutate o non utilizzate. Per scarsa conoscenza o perché mal consigliati, molti lavoratori non sfruttano misure che invece potrebbero fare al caso dei lavoratori che non vogliono più lavorare per qualsiasi motivo.
Soprattutto per chi ha dei problemi legati alle invalidità, andare in pensione prima sarebbe una giusta soluzione. Ma il credo collettivo è che le misure per invalidi siano assistenziali e soprattutto siano limitate come importi delle prestazioni. Talmente limitate che non consentono di vivere dignitosamente senza arrotondare la pensione presa con redditi diversi. Una misura legata all’invalidità contributiva esiste. E consente di prendere una pensione di importo commisurato alla propria carriera contributiva.
La pensione con invalidità pensionabile probabilmente ha due record. Si tratta della misura meno conosciuta tra le tante a disposizione di chi vuole andare in pensione. Ed è la misura che consente il più largo anticipo rispetto all’età ordinaria dei 67 anni. Infatti, le donne possono lasciare il lavoro a 56 anni. Dal punto di vista dei requisiti bisogna arrivare a 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini. In ogni caso bisogna avere pure una carriera contributiva pari ad almeno 20 anni di versamenti. Essendo una misura che ha gli invalidi come perimetro di applicazione, età e contributi non bastano. Oltre ad aver completato la combinazione 56+20 per le donne o 61+20 per gli uomini, serve anche avere una invalidità minima dell’80%. E non si tratta di invalidità civile. Con l’invalidità previdenziale lascia subito il lavoro e va in pensione chi rientra in determinati requisiti.
L’invalidità utile a questa misura è quella specifica. Significa riduzione della capacità lavorativa specifica per le mansioni che il lavoratore svolge quotidianamente, ovvero per il lavoro a cui lui dedica la sua attività. Un orefice con problemi di vista, un parrucchiere con problemi alle mani o alle braccia e così via dicendo. In pratica, la disabilità deve essere indirizzata verso problematiche che non consentono al diretto interessato di proseguire l’attività lavorativa che ha svolto comunemente. Nel 2024 i requisiti non sono cambiati e non sono cambiate le modalità di richiesta della misura.
La domanda per il riconoscimento dell’invalidità è simile a quella civile e deve essere inoltrata all’INPS telematicamente. Prima però serve che il medico di base compili ed invii, sempre telematicamente, il certificato medico. In pensione addirittura 11 anni prima possono uscire le donne quindi. Perché l’invalidità previdenziale riguarda una persona che non è più in grado di svolgere l’attività lavorativa abituale. Prendendo una pensione basata sui contributi che ha versato che, come dicevamo, devono essere almeno pari a 20 anni.
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