Nonostante i molteplici segnali di pericolo che arrivano sia dall’interno che dall’esterno degli Stati Uniti di America, gli indici azionari hanno continuato a correre senza preoccuparsi della situazione al contorno. Quali potrebbero essere le cause di questa apparente incoscienza dei mercati azionari?
La vivacità del mercato azionario statunitense è in contrasto con la crisi politica nel paese.
Biden e Trump concorrono nelle elezioni presidenziali statunitensi di quest’anno, e le loro politiche divergenti potrebbero influenzare l’andamento del mercato. Biden potrebbe sostenere politiche di libero scambio e una strategia di debito più sostenibile, mentre Trump potrebbe perseguire politiche protezionistiche e un’espansione della strategia del debito. La politica sull’immigrazione potrebbe subire cambiamenti significativi, con restrizioni più rigide sotto Trump e politiche più aperte sotto Biden.
Il mercato sembra comprendere la profonda divisione dell’elettorato statunitense, con conseguente stallo politico che potrebbe ostacolare la regolamentazione anti-monopolio delle Big Tech. Anche se Biden ha emesso un ordine esecutivo per gestire i rischi legati all’intelligenza artificiale, resta incerto come affronterà questa sfida. La Corte Suprema potrebbe influenzare la regolamentazione dei social media, mentre l’industria dell’intelligenza artificiale potrebbe resistere alla regolamentazione. Questa incertezza favorisce il rafforza in Borsa delle società coinvolte nel business dell’intelligenza artificiale.
Una vittoria di Trump potrebbe portare a una guerra commerciale con la Cina e ritiri da organizzazioni internazionali come la NATO, con conseguenze negative sull’economia nazionale. Biden potrebbe portare a tassi di interesse più alti e pressioni sulla Fed per affrontare l’inflazione, ma le sfide e le incertezze globali potrebbero comunque mettere a rischio il boom del mercato azionario indipendentemente dall’esito delle elezioni.
La tendenza in corso è saldamente rialzista, ma per la seconda settimana consecutiva la settimana ha chiuso al ribasso. Ancora nulla di preoccupante, ma le quotazioni si trovano in una situazione di ipercomprato che nella centenaria storia del Dow Jones si è verificata con una probabilità di poco superiore al 3%.
Siamo, quindi, in una situazione, se non ancora di pericolo, almeno di preallarme. Una conferma di un ribasso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 37.917,
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