L’Assegno di Inclusione è una misura particolare, assoggettata a diversi requisiti e soprattutto a diversi limiti. Non tutti coloro che prendevano il Reddito di Cittadinanza oggi possono prendere l’Assegno di Inclusione.
A volte anche un invalido o un disoccupato, nonostante le difficoltà oggettive di questi due status, non vengono tutelati. Oggi parliamo di disoccupati, cioè di soggetti che possono rientrare nell’Assegno di Inclusione solo se insieme alla mancanza di un lavoro, rispettano un’altra condizione. Ed a volte non serve nemmeno questo, perché alcune limitazioni escludono dall’Assegno di Inclusione a prescindere.
Senza lavoro dal 2023 ma niente Assegno di Inclusione è ciò che sta accadendo a molti disoccupati. L’Assegno di Inclusione rispetto al Reddito di Cittadinanza ha una platea molto più ristretta di potenziali beneficiari. Infatti, la misura non riguarda soggetti occupabili al lavoro. I cosiddetti attivabili sono soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni, senza problemi di disabilità (o con disabilità inferiore al 67%), senza carichi di cura per familiari e senza svantaggi tali da portarli ad essere presi in carico dai servizi sociosanitari. Quindi, un disoccupato per poter rientrare nell’Assegno di Inclusione deve essere anche invalido o deve avere oltre 60 anni di età. Oppure deve avere un figlio piccolo o invalido grave da assistere. Oppure, deve essere in condizioni di svantaggio, ovvero avere delle dipendenze da droghe, farmaci, alcool o avere una disabilità tra il 4&% ed il 67%. Sono tutte le condizioni di svantaggio che possono dare diritto alla presa in carico dei servizi sociosanitari o assistenziali di ASL e Comuni.
A volte però non basta nemmeno essere presi in carico. C’è una limitazione che molti sottovalutano e che potrebbe essere la causa di una domanda di Assegno di Inclusione ancora in attesa o addirittura respinta. Il soggetto che rientra nell’Assegno di Inclusione, se disoccupato, non deve aver perso il lavoro per dimissioni volontarie. Sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali c’è la scheda relativa alla nuova misura. E tra le varie cose si legge che il diritto all’Assegno di inclusione viene meno per il nucleo familiare di cui un componente risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, sopraggiunte negli ultimi 12 mesi. Naturalmente parliamo di dimissioni volontarie in quanto tali, perché le dimissioni per giusta causa, essendo equiparate alla perdita di lavoro involontaria, eliminano questo vincolo.
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