I soldi non bastano mai, date le mille occasioni di spesa che la società moderna ci propone ogni giorno. Del resto, la nostra è una economia di mercato basata sui consumi, per cui se questi si inceppano si avvita il sistema. Poi c’è che l’inflazione degli ultimi 2-3 anni ha rosicchiato potere d’acquisto, cioè a parità di carta (valore nominale) si comprano meno beni che in passato. Infine, le retribuzioni italiane sono tra le più basse tra quelle delle maggiori economie Occidentali.
Semmai ce ne fosse bisogno, la riprova sul punto arriva direttamente da uno studio CGIL su dati OCSE riferiti al 2022. Presentiamo in questa sede i passaggi chiave, chiedendoci: ma quanto guadagna in media in un anno un dipendente in Italia rispetto al salario medio tedesco e francese?
In poche, lapidarie parole, l’Italia è un Paese dove si lavora più ore e si guadagna di meno, con adeguamenti salariali al di sotto del tasso di crescita del costo della vita. In Italia si lavora circa 1.563 ore in un anno, numeri in linea con quelli della Spagna ma di gran lunga maggiori a quelli di Francia (1.427) e Germania (1.295).
Secondo l’analisi CGIL il salario medio nel Belpaese nel 2022 è stato di 31,5 mila € annui, livelli nettamente inferiori a quelli dei colleghi tedeschi e francesi. Detta in numeri, quello medio annuo in Germania è stato di 45,5 mila €, in Francia di 41,7 mila €. Certo, anche il costo della vita in queste economie europee è mediamente maggiore che in Italia, almeno riguardo alle aree più avanzate dei rispettivi Stati.
Lo studio individua le possibili ragioni di questo gap in Italia, tra cui la maggiore quota (sul totale) delle professioni non qualificate. A seguire si evidenzia l’alta incidenza del lavoro a termine (16,9%), che incide sulla continuità lavorativa. Ad esempio, nel 2022 più della metà dei rapporti di lavoro chiusi ha avuto una durata fino a 90 giorni. Infine, il suo contributo al ribasso lo da l’alta incidenza del part time involontario (57,9%, la più alta dell’Eurozona).
L’analisi ha considerato la situazione dei 17 milioni di dipendenti del settore privato: come sono le loro retribuzioni medie? Nel 2022 il salario medio (dati INPS, esclusi agricoli e domestici) si è attestato a 22.839 € annui lordi €, in crescita di 911 € sul 2021 (+4,2%). Tuttavia, nello stesso anno il tasso di crescita dell’inflazione è stato maggiore dell’aumento medio percepito!
Nel dettaglio, il 59,7% di questa platea di lavoratori (7,9 mln di dipendenti discontinui e 2,2 mln di lavoratori part time) ha salari al di sotto della media.
Meglio, in termini di adeguamento al costo della vita, è andata ai dipendenti pubblici. Il salario medio lordo del 2022 è stato di 34.153 €, in crescita di circa 2mila € annui lordi in più sul 2021 (+6,3%). Un adeguamento retributivo più lusinghiero rispetto ai lavoratori del comparto privato, vero, ma pur sempre inadeguato al tasso di inflazione di quell’anno.
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