Somme indebitamente percepite dal pensionato a tal punto da scatenare la richiesta di restituzione da parte dell’INPS. Questo è ciò che accade di sovente ai pensionati italiani. Perché non di rado l’INPS comunica ad un pensionato italiano l’obbligo di dover restituire delle somme indebitamente percepite.
Al pensionato arriva una lettera con cui l’Istituto chiede il pagamento di ciò che secondo l’Istituto il pensionato ha maturato a debito. Non sempre però questa richiesta è legittima. E adesso vedremo quando il pensionato può avviare contestazioni su una pretesa da parte dell’Istituto. Ecco quando sulla pensione i soldi da restituire all’INPS sono richiesti illegittimamente.
Da dove nascono gli errori che portano a cifre da restituire
A volte l’INPS comunica al pensionato che è a debito per somme indebitamente percepite su un trattamento pensionistico. E comunica che da un determinato mese inizierà la fase di recupero dell’indebito sui cedolini di pensione. Altre volte però la comunicazione di indebito arriva insieme al bollettino con cui l’INPS chiede al pensionato di pagare tutto ciò che ha preso in più in unica soluzione. Queste due versioni di recupero che l’INPS adotta dipendono da che genere di pensione prende il pensionato. Infatti, se il trattamento è di importo basso, magari vicino al cosiddetto minimo vitale, le trattenute mensili sulla pensione vengono sostituite dalla richiesta di pagamento in soluzione unica. La bontà o legittimità della pretesa da parte dell’INPS però può essere messa in discussione.
Perché bisogna vedere da dove scaturisce l’indebito. Il Codice Civile al suo articolo 2033 sottolinea che chiunque abbia ricevuto un pagamento non dovuto deve restituirlo con gli interessi. Nell’ambito delle pensioni però, molti Tribunali hanno stabilito regole diverse. Perché, se l’indebito nasce da un errore dell’Istituto, nulla può essere preteso. Certo, l’INPS ha il diritto di chiedere comunque i soldi indietro, ma in questo caso il pensionato può promuovere azione per cancellare l’indebito senza pagare nulla. Citando le numerose sentenze che hanno dato ragione ai ricorrenti in passato.
Ecco quando sulla pensione i soldi da restituire all’INPS
Diverso è il caso di un errore del pensionato. Perché anche se inconsapevole, se il pensionato sbaglia qualcosa le somme richieste dall’INPS vanno pagate. Naturalmente esistono situazioni in cui il pensionato può chiedere all’INPS di spalmare a rate l’indebito, anche se a casa è arrivato il bollettino da versare in soluzione unica. Ma le cifre da restituire vanno restituite. Uno degli errori più frequenti è quello delle mancate o incomplete comunicazioni INPS relative a redditi o altre notizie che incidono sul calcolo della pensione. Il pensionato che non adempie per esempio al modello RED rischia il taglio, la sospensione e la revoca dell’intero trattamento o della parte di pensione collegata a quelle notizie omesse. E rischia di dover restituire ciò che ha preso durante i periodi in cui l’omissione si è materializzata. L’INPS ha il diritto di ridefinire d’ufficio ed in qualsiasi momento una prestazione pensionistica in corso di erogazione in virtù dell’articolo n° 52 della Legge 88 del 1989.