La pensione di vecchiaia nel 2024 si centra con 67 anni di età. La regola è fissa perché questa è l’età anagrafica della pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2019. Fu proprio da quel giorno che venne imposto l’ultimo scatto legato all’aspettativa di vita. Infatti, l’età pensionabile passò da 66 anni e 7 mesi a 67 anni.
Oggi si parla ancora di aspettativa di vita dal momento che dal 2027 si dovrebbe registrare un nuovo scatto. Ma l’età anagrafica valida fino al 2018 può essere ancora quella buona oggi per qualche lavoratore. Con 30 anni di contributi puoi recuperare 5 mesi di pensione. Questa è una cosa che molti lavoratori non considerano.
Con 30 anni di contributi puoi recuperare
Ci sono lavoratori che nel 2024 potranno andare in pensione 5 mesi prima di aver compiuto 67 anni di età. Infatti, la pensione di vecchiaia è rimasta con l’età anagrafica precedente per chi svolge un lavoro gravoso o un lavoro usurante. In parole povere, tutti i lavoratori che per attività lavorativa rientrano nei lavori gravosi utili all’APE sociale o alla Quota 41 per i precoci, non hanno subito l’aumento di 5 mesi imposto dal primo gennaio 2019. E lo stesso è accaduto agli autisti dei mezzi di trasporto pubblico, ai lavoratori notturni e agli addetti alla linea a catena. Cioè, tutti coloro che svolgono un lavoro usurante a tal punto da rientrare nello scivolo di Quota 97,6 con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Il lavoro svolto, quindi, permette di evitare un’attesa di 5 mesi sulla pensione. E per chi i 67 anni li compie nel 2025, c’è la possibilità di anticipare la quiescenza già nel 2024.
Chi può sfruttare il vantaggio di 5 mesi?
L’esempio tipico è il lavoratore nato da gennaio a maggio del 1958. Questi lavoratori sono coloro i quali per accedere alla pensione di vecchiaia dovranno aspettare il 2025. Perché sarà da gennaio a maggio che questi soggetti potranno raggiungere i fatidici 67 anni di età. Invece, se il lavoro che svolgono è uno di quelli gravosi o usuranti previsti dalle due normative, ecco che si può uscire già nel 2024. Già ad agosto per chi è nato a gennaio 1958, a settembre per chi è nato a febbraio 1958 e così via dicendo. Bisogna però fare i conti con un requisito contributivo più duro da raggiungere. Infatti, non bastano 20 anni di contributi versati come per la pensione di vecchiaia ordinaria. Servono 30 anni di versamenti. Ma soprattutto, servono 30 anni di contribuzione effettiva da lavoro. In pratica non ci devono essere contributi figurativi in questi 30 anni. Il lavoratore che ha questo genere di contribuzione, potrà usarli per il calcolo della pensione, ma solo quelli eccedenti i 30 anni prima citati.