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La Pasqua romana e il culto di Attis: da dove arrivano le uova pasquali e l’abitudine di mangiare il coniglio

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La Pasqua romana e il culto di Attis rappresentano due aspetti distinti ma interconnessi della religiosità nell’antica Roma. La Pasqua era originariamente una festa ebraica che commemorava l’esodo degli ebrei dall’Egitto. Ha assunto in seguito significati diversi in epoca romana, includendo il culto della divinità Attis, venerata in Asia minore.

La Pasqua che deriva del culto ebraico e il culto di Attis hanno influenzato la cultura della pratica religiosa nell’antica Roma, portando alla Pasqua come la conosciamo oggi. La Pasqua romana, conosciuta anche come Pasqua della Resurrezione, è la festività primaverile più importante. Veniva celebrata tantissimi anni fa in onore della dea romana della fertilità Ceres, per festeggiare il risveglio della natura dopo l’inverno e l’inizio della stagione agricola. È stata fatta propria dal Cristianesimo con un significato differente. Cioè, come sappiamo, la commemorazione della resurrezione di Gesù Cristo, con data fissata in base al calendario ebraico.

Originario della Frigia, nell’attuale Turchia, il culto di Attis era centrato attorno alla figura di questo giovane Dio della vegetazione, della fertilità e della rinascita. La leggenda di Attis racconta di un tragico destino segnato da un amore e dalla castrazione e dalla morte seguita dalla resurrezione. Questo mito si intrecciava con riti di rigenerazione e purificazione che prevedevano anche sacrifici e feste di iniziazione. Il culto di Attis si diffuse a Roma durante il periodo dell’impero grazie ai contatti commerciali e culturali con le province orientali.

Abitudini culinarie italiane

La Pasqua romana e il culto di Attis prevedevano delle pratiche religiose e mitologiche provenienti dall’Asia minore, territorio conquistato da Roma. Questi culti si integrarono con le pratiche religiose locali creando un blocco religioso unico. Le celebrazioni pasquali così fatte erano un misto di ritualità di lutto e gioia, di rappresentazione della morte e della risurrezione di Dio. Durante queste festività, chi era devoto si poneva delle limitazioni per celebrare la sofferenza di Attis, poi festeggiava la sua rinascita e la promessa di una nuova vita. Le cerimonie erano caratterizzate da canti, danze e processioni.

Molti rituali e simboli pasquali romani sono arrivati fino a noi. Tra tutti l’utilizzo delle uova come antico simbolo tradizionale. Oggi le uova pasquali di cioccolata sono vendute in tutti negozi e supermercati e sono uno dei simboli più riconoscibili della Pasqua moderna. Altro rituale che deriva da questo periodo storico, che è stato fatto proprio dalle regioni italiane, è quello che prevede di cucinare il coniglio durante i giorni di festa. Il coniglio arrosto è un tipico piatto pasquale anche in Francia, in Germania, nei paesi sudamericani. Perché il coniglio? Nel culto di Attis era lui il portatore delle uova decorate. Questo simbolo è riuscito ad arrivare fino ai giorni nostri e a finire direttamente nelle nostre tavole.

La Pasqua romana e il culto di Attis

Anche la colomba di Pasqua, dolce tradizionale di molte culture, ha origine nell’antica Roma. La colomba era associata alla dea romana della primavera Venere, che simboleggia la pace e la gioia. Oggi la colomba, insieme alle uova di Pasqua, appartiene al business festivo primaverile. Questi simboli vengono venduti in tutti i negozi con record di incassi che vengono superati ogni anno.  Maggiormente legato alla ritualità religiosa è la Processione. Le processioni che si tengono durante la Settimana Santa hanno radici che risalgono a quelle pagane romane dedicate a Cibele, Dioniso e Attis. Mentre in quel periodo le processioni erano accompagnate da offerte sacrificali, oggi sono spesso organizzate e accompagnate da infiorate, preghiere, offerte in denaro.

Infine bisogna ricordare che, i sacrifici che venivano praticati a Roma riguardavano spesso gli agnelli offerti alle divinità Giove e Marte. Il cristianesimo ha preso questo simbolo e lo ha inserito nella ritualità come sacrificio di Gesù Cristo, spesso rappresentato come Agnello di Dio. L’Agnello di Dio che toglie i peccati del Mondo, altro non è se non un rito di purificazione e rinascita tipico della primavera. La promessa di una nuova vita e di una nuova fertilità.

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