A volte capita che tra due persone intime, come una coppia di fatto o i membri di una famiglia o altro, si condivida un determinato strumento finanziario. Ragioni di convenienza, di speditezza nei rapporti tra sottoscrittori ed emittente, ed altro ancora portano a compiere questa scelta.
Gli esempi in un certo senso si sprecano, specie riguardo alcune fattispecie tipiche. Può essere il caso del c/c cointestato tra marito e moglie, per esempio, oppure della cointestazione di un buono (BFP) alle Poste. A tal proposito, tra quante persone si può oggi cointestare il buono Ordinario e gli altri buoni fruttiferi?
I BFP presentano molti elementi chiave in comune. Tra questi citiamo l’origine e l’intermediario, ossia Cassa Depositi e Prestiti nel 1° caso e Poste Italiane nel 2°. Poi non hanno costi di gestione dalla sottoscrizione fino a rimborso, finale o intermedio che sia, eccettuo le spese fiscali. In tal caso la ritenuta fiscale è al 12,50%, mentre l’imposta di bollo del 2×1.000 scatta quando il valore di rimborso complessivo dei buoni eccede i 5mila €. Altro elemento condiviso è che gli interessi maturano da subito ma sono riconosciuti al compimento degli step previsti dal titolo, oltre che a scadenza. Ancora, i BFP pagano gli interessi insieme al suo rimborso e non durante il periodo di maturazione.
Altrettanto ricco è il ventaglio dei parametri che distinguono un buono da un altro. Uno di essi riguarda ad esempio il canale di sottoscrizione. Di recente il portale di Poste indica (alla pagina dedicata ai buoni, sezione “Risparmio e Investimenti”) dove si possono sottoscrivere i vari titoli oggi a disposizione. Per la precisione, sono acquistabili online (se abilitati a tale operatività in remoto) oppure in ufficio postale:
Di contro si possono sottoscrivere solo presso l’ufficio postale:
Andando oltre, i BFP si distinguono per la loro durata complessiva (a breve, media e lunga durata) e per tipologia, ossia tra buoni cartacei e quelli dematerializzati. I primi sono emessi in forma cartacea, i secondi sono rappresentati solo da una scrittura contabile sul conto di regolamento.
A livello individuale, invece, si può decidere se cointestarli oppure no. Al riguardo, quanti cointestatari si possono essere al massimo nei BFP? L’emittente ammette la cointestazione fino a un massimo di 4 persone, con facoltà di rimborso disgiunto per ciascun intestatario (clausola: “cpfr”). Quest’ultima, tuttavia, può essere esclusa all’atto della sottoscrizione del titolo. In generale, le norme sulla cointestazione si applicano senza distinzione alcuna, fosse il titolo Ordinario come un altro buono della scuderia CDP. Infine, non sono ammesse contestazioni tra due o più minorenni, né tra minorenni e maggiorenni (tipo mamma e figlio under 18, per esempio).
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