Ieri sera ha preso parola la Federal Reserve (FED), la Banca Centrale degli USA. Il suo Presidente, Jerome Powell, ha comunicato che il costo del denaro resterà ancora fermo nella forchetta fra il 5,25% e il 5,50%, ai massimi da 23 anni. Pertanto, l’appuntamento per il possibile taglio è rimandato alle prossime riunioni, ma anche lì ci si regolerà in base ai dati macro disponibili. Tradotto, in base alle dinamiche dell’inflazione, del PIL e dell’occupazione. In linea di massima la FED prevede 3 tagli del costo del denaro quest’anno, per un totale di 75 punti base.
Le parole e gli interventi delle Banche Centrali hanno i principali, ma non esclusivi, effetti sul mercato delle obbligazioni. I rendimenti di mercato dei bond salgono o scendono anche in base alle dinamiche della politica monetaria, oltre a fattori specifici tipo il rischio emittente (rating) e la durata del titolo. Alla luce di quanto avvenuto ieri, quanto rendono oggi i bond sovrani a 10 anni in euro o dollari e sterline dopo che la FED ha lasciato fermo i tassi?
Il taglio dei tassi di interesse quando arriverà?
Da mesi i mercati attendono e inseguono la stagione dei tagli dei tassi, ma per ora non se ne è fatto nulla. Il costo della vita è rientrato rispetto ai mesi passati, ma è ancora vivo e robusto. Al riguardo il Presidente Powell ieri ha affermato che “l’economia [USA] ha fatto progressi ma l’inflazione è ancora troppo alta”.
Detta in numeri, le stime FED parlano di un PIL USA atteso crescere del 2,1% per quest’anno, ben oltre le stime all’1,4% di qualche mese fa. Quanto all’inflazione e al tasso di disoccupazione, le stime 2024 della Banca guidata da Powell le collocano, nell’ordine, al 2,4% e al 4,0%. Pertanto, fino a quando queste variabili macro scoppieranno di salute le Banche Centrali si muoveranno secondo prudenza.
Lo stesso copione, sia pure in tempi, modi e forme differenti, è probabile che si avrà anche nel Vecchio Continente. Del resto, i mercati reali e finanziari mondiali sono molto interconnessi, quindi molte macro sorti (positive e negative) saranno condivise aldilà e al di qua dell’Oceano.
Quanto rendono oggi i bond sovrani a 10 anni in euro o dollari e sterline dopo che la FED ha lasciato fermo i tassi?
Prendiamo ora il caso del piccolo investitore che voglia investire a 10 anni su bond sovrani. Quanto rendono oggi questi titoli in base all’emittente?
Riguardo ai principali sovereign bond europei, al tempo dell’articolo leggiamo quanto segue:
- Austria: 2,87%;
- Belgio: 2,940%;
- Francia: 2,847%;
- Germania: 2,4085%;
- Gran Bretagna: 4,0310%, la cui valuta nazionale è la sterlina inglese;
- Grecia: 3,269%;
- Italia: 3,664%;
- Portogallo: 3,030%;
- Spagna: 3,210%.
Quanto al Nord America (valuta nazionale: $ USA o canadesi a seconda del caso):
- Canada: 3,513%;
- USA: 4,250%.