Nel pieno degli anni Covid l’allora Governo gialloverde lanciò una nuova famiglia di titoli di Stato retail, il BTP Futura. Bond pensati da un lato per le esigenze del Tesoro, alle prese con la raccolta fondi per il post pandemia, e dall’altro per quelle del piccolo investitore.
Nel complesso furono lanciate 4 serie differenti nella durata, nei tassi offerti ma non nella struttura dei rendimenti, di tipo step-up. Inoltre, divergevano nei premi fedeltà, che qui non considereremo visto che saranno corrisposti solo ai sottoscrittori iniziali. Da allora i bond Futura non sono stati più riproposti, ed è probabile che non lo saranno fino a quando inflazione e rendimenti saranno tirati. Ora, quanto rendono oggi i 4 BTP Futura con tassi fissi e crescenti e in scadenza tra il 2028 e il 2037?
Il BTP Futura in scadenza nel 2028
Il bond Futura di durata complessiva più corta fu quello della seconda serie, emesso a novembre 2020. Questo aveva scadenza nella prima metà di novembre del 2028. Il MEF ha previsto per esso la seguente struttura dei rendimenti: 0,35% dal 1° al 3° anno, lo 0,60% dal 4° al 6° e l’1,00% dal 7° all’8°. Venerdì scorso l’obbligazione ha chiuso al prezzo di 88,86 centesimi, per cui il rendimento effettivo lordo a scadenza è oggi del 3,4% (fonte: Borsa Italiana).
Il BTP Futura luglio 2030
Il primo bond Futura fu invece collocato dal 6 al 10 luglio 2020 e fu il 1° in assoluto della nuova serie. Questo BTP aveva una durata complessiva di 10 anni (luglio 2030), per cui oggi la sua durata residua è di 6 anni e 3 mesi circa. In questo caso i tassi cedolari step-up furono i seguenti: l’1,15% dal 1° al 4° anno, l’1,30% dal 5° al 7° e l’1,45% dall’8° al 10°. Al termine della scorsa ottava il titolo ha segnato il prezzo di 87,30 centesimi. Il rendimento effettivo lordo a scadenza del 3,68% (fonte: Borsa Italiana)
Quanto rendono oggi i 4 BTP Futura con tassi fissi e crescenti e in scadenza tra il 2028 e il 2037?
Sempre procedendo in ordine di durata complessiva ecco il BTP Futura novembre 2033, lanciato a novembre 2021 (12 anni). I tassi cedolari dei 3 step in cui fu suddivisa la vita utile del bond sono: dello 0,75% dal 1° al 4° anno, dell’1,25% dal 5° all’8° e dell’1,70% dal 9° al 12°. Al prezzo di mercato di 80,70 centesimi di venerdì 22, il rendimento effettivo lordo a scadenza è del 3,81% (dati Borsa Italiana).
Il titolo della 3° emissione, infine, è quello dalla durata più lunga, 16 anni, divisi in 4 step quadriennali. Il bond fu lanciato nell’aprile 2021 e paga lo 0,75% dal 1° al 4° anno, l’1,20% dal 5° all’8°, l’1,65% dal 9° al 12° e il 2,00% dal 13° al 16°. Anche qui il rendimento effettivo annuo lordo a scadenza è maggiore del tasso medio cedolare ponderato. La causa è il vertiginoso crollo delle quotazioni dall’emissione a oggi. Al prezzo di 73,68 centesimi, in rialzo rispetto ai corsi depressi di un semestre fa, rende il 4,15% (dati Borsa Italiana).