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Sai perché a Pasqua si deve mangiare l’agnello e non un altro animale? Non te lo immagineresti

Sta per arrivare la Pasqua, con tutto il suo carico di tradizioni culinarie. Dall’uovo di cioccolato, alla colomba pasquale, in tutta Italia il menù, in alcuni piatti, si assomiglia. A partire dall’agnello, che è un cult per la festa più importante per i cristiani. Perché si mangia proprio l’agnello?

Tra cinque giorni sarà Pasqua, la festa più importante per un cristiano. Tanti pensano che sia il Natale, ma, in realtà, la Pasqua è il fondamento della fede cattolica. Se Gesù non fosse risorto dai morti, avrebbe fatto la fine di un qualsiasi mortale.

Ecco perché è il fondamento di tutto il Credo e, non a caso, la celebrazione della Veglia Pasquale, il sabato notte, viene definita “La madre di tutte le veglie”. Il giorno di Pasqua, dopo sei settimane di Quaresima e privazioni, ci si lascia andare alla festa. Non solo per la gioia della Risurrezione, ma anche perché è finito il periodo di sacrifici e digiuni. Ad esempio, a Pasqua si regala la colomba, la cui origine abbiamo visto nei giorni scorsi, sul sito di SulmonaOggi.

Sai perché a Pasqua si deve mangiare l’agnello? Una tradizione che risale al passato

Lo stesso vale per le uova di cioccolato e, anche in questo caso, vi abbiamo spiegato chi si è inventato il primo di questi. C’è un’altra tradizione, in cucina, che viene condivisa, lungo lo Stivale, da chi è carnivoro. Ovvero, mangiare l’agnello.

Certo, fa impressione vedere, dal vivo, questi poveri agnellini destinati a una brutta fine, ma chi non è vegetariano porta avanti, da generazioni intere, questa tradizione di secondo piatto. Coniugandola ed interpretandola secondo le varie ricette locali e regionali. Insomma, la materia prima è quella che viene rivisitata a seconda delle proprie origini.

Ecco il motivo per il quale, di secondo, si mangia l’agnello nel giorno di Pasqua

Sai perché a Pasqua si deve mangiare l’agnello e non un altro animale? Non che lo proibisca qualcuno, ovviamente. Uno può decidere di consumare quello che vuole. Però, la tradizione “impone” un secondo a base di agnello. Ebbene, questa tradizione va fatta risalire alla Pasqua Ebraica, la Pesach.

Quando Dio colpì a morte i primogeniti egiziani, salvò il suo popolo chiedendo di marcare le porte con il sangue dell’agnello. Poi, sempre in passato, nella Pasqua ebraica, il 14 del mese di Nisan, si doveva offrire un agnello e consumarlo nella notte. In realtà, per il cristiano è stato Gesù il vero agnello sacrificato. Quindi, per loro rimane solo la tradizione, ma senza significato religioso.

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