I dati provenienti dalle recenti indagini sullo stato di salute dei risparmi degli italiani sono oggettivamente e relativamente rassicuranti. Nel 2023 la ricchezza finanziaria delle famiglie è cresciuta di 80 miliardi di euro (dati FABI), arrivando a una soglia di 5.216 mld di € complessivi. In valore assoluto, si tratta di una crescita di ben 552 mld di € in più rispetto al 2019, all’anno prima della pandemia.
In sintesi, emerge la tenuta della propensione al risparmio, unita alla riconquistata fiducia verso le forme di investimento più fruttifere (azioni, bond, fondi, polizze, etc). Tuttavia, la ricchezza detenuta in c/c e conti deposito si attesta a 1.572 mld di €, la quota più alta della ricchezza complessiva. Le ragioni che spingono a preferire la liquidità sono molteplici, ma a volte potrebbe bastare poco per coniugare al meglio alcune necessità. Vale a dire rendimento, sicurezza, liquidità, costi contenuti e breve durata. Ad esempio, questo titolo di Stato potrebbe interessare a chi ha molti soldi liquidi sul conto in banca e cerca un rendimento a breve termine.
Il Buono Ordinario del Tesoro
Il BOT, Buono Ordinario del Tesoro, è un bond di Stato al pari dei BTP di durata più lunga, pluriennale appunto. Sono titoli la cui durata non supera l’anno in emissione, mentre sul mercato si trovano BOT con durate residue a 1, a 2, a 3, etc. mesi. Sono emessi in asta, la quale è riservata agli Specialisti autorizzati a prendervi parte, che raccolgono le richieste da parte dei propri clienti. Alle aste le offerte degli Specialisti sono espresse non in termini di prezzo (di acquisto, sottoscrizione) bensì di rendimento. Il guadagno del BOT è dato dal c.d. scarto di emissione, cioè la differenza tra il valore nominale 100 finale e il prezzo pagato. Se invece è acquistato sul mercato secondario durante la sua vita di maturazione, esso dipende dalla differenza tra il prezzo di carico e quello di scarico.
Questo titolo di Stato potrebbe interessare a chi ha molti soldi liquidi sul conto in banca e cerca un rendimento a breve termine
Ora, quali potrebbero essere i potenziali vantaggi di questo bond per chi ha una cospicua liquidità infruttifera sul conto? Uno, la breve durata del bond visto che entro un anno massimo arriva il rimborso finale. Secondo, la relativa abbondanza di scelta in base alla scadenza residua. In pratica sul secondario vi sono BOT con durate residue che coprono tutti i prossimi 12 mesi, per cui si può scegliere a seconda delle proprie esigenze temporali.
A seguire ecco il discorso garanzia, trattandosi di un titolo garantito dallo Stato. In banca, invece, i depositi a vista sono tutelati fino a 100mila €. Un altro pro attiene alle spese fiscali (e non) del prodotto. La ritenuta sugli interessi è di vantaggio al 12,50%, mentre i costi di gestione si ammortizzano meglio all’aumentare del capitale coinvolto nell’operazione.
Infine, c’è il discorso rendimenti. Se fino a pochi anni fa essi erano negativi su tutto il tratto corto della curva dei rendimenti, da un paio d’anni la situazione è ribaltata. Ovviamente essi sono relativamente maggiori all’aumentare della durata residua del titolo considerato.