Le azioni di Banca MPS stanno dando grosse soddisfazioni al Governo Italiano che grazie al rally cui abbiamo assistito in questo primo scorso di 2024 ha aumentato del 40% il valore della sua quota. L’andamento del titolo nelle ultime due settimane, però, stenta. Cosa potrebbe accadere dopo l’uscita dello Stato dalla banca senese?
Il Governo Italiano approfitta del rally per ridurre la sua quota in Banca MPS
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato la cessione di circa il 12,5% delle azioni ordinarie di Monte dei Paschi di Siena (MPS), attraverso una procedura accelerata di raccolta ordini gestita da un consorzio di banche. Questa operazione ha portato il MEF a ridurre la propria quota di partecipazione nel capitale di MPS dal 39,23% al 26,73%, incassando 650 milioni di euro grazie al prezzo di 4,15 € per azione.
L’incremento del valore delle azioni MPS ha reso possibile questo incasso, con una crescita del 40% dall’inizio dell’anno. Questa operazione fa parte del piano di privatizzazione del governo Meloni, che mira a ridurre il debito pubblico di 20 miliardi entro il 2026.
Inoltre, la riduzione della quota statale in MPS ha riportato l’attenzione sul settore bancario, con speculazioni riguardanti possibili fusioni con Unipol, Banco Bpm o Unicredit.
Ma chi sono i nuovi ingressi in Banca MPS? E perché potrebbero essersi interessati al titolo?
Gli investitori hanno risposto positivamente all’operazione del Governo Italiano, con una forte presenza di fondi del Regno Unito e degli Stati Uniti. Tra gli investitori a lungo termine che hanno partecipato alla prima tranche, ci sono Wellington, Toscafund, Marshall Wace, Norges, Kairos, Soros Capital ed Helikon. Banca MPS ha recentemente concluso con successo un’operazione di emissione obbligazionaria, raccogliendo ordini per 1,3 miliardi di euro da investitori italiani e internazionali.
La banca ha ottenuto l’approvazione per il pagamento di un dividendo di 0,25 € per azione, confermando il trend positivo evidenziato dalle azioni, che sono cresciute del 130% in un anno, passando da 1,83 € a 4,28 € per azione.
Nonostante la debolezza, le azioni Banca MPS si confermano impostate al rialzo
Le ultime due settimane non sono state facili per Banca MPS che, tuttavia, ha confermato la sua impostazione al rialzo. Rialzo che potrebbe proseguire secondo lo scenario mostrato in figura. In quest’ottica un livello molto importante potrebbe essere la resistenza in area 4,732 €. La rottura di questo livello, infatti, potrebbe favorire una nuova accelerazione rialzista.
Un primo segnale ribassista, invece, potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 4,163 €.
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