Gli animali domestici degli imperatori costituivano una parte importante della vita di corte nell’antica Cina. Questi animali non solo offrivano compagnia agli imperatori, ma spesso rappresentavano anche simboli di potere, prestigio e buon auspicio.
Oltre al loro ruolo pratico come compagni e guardiani, gli animali domestici degli imperatori avevano un significato simbolico profondo nella cultura cinese. Ognuno di essi rappresentava valori e virtù considerate importanti per il governo e la prosperità dell’impero, contribuendo così a rafforzare il prestigio e l’autorità dell’imperatore.
Gli imperatori cinesi avevano accesso a una vasta gamma di risorse e canali per acquisire gli animali domestici che popolavano le loro corti imperiali. Le fonti principali erano il commercio internazionale e i regali diplomatici. Gli imperatori potevano ricevere animali esotici come leoni, tigri, elefanti e altri esemplari da paesi stranieri come segno di rispetto e buoni rapporti diplomatici. Inoltre, le spedizioni di caccia imperiali erano un’opportunità per catturare animali selvatici da utilizzare come animali domestici o come trofei di caccia. Alcuni animali domestici, come cani, gatti e uccelli, potevano essere ottenuti da allevatori locali o da mercanti specializzati che fornivano specie di alta qualità per la corte imperiale. Inoltre, le corti imperiali avevano spesso giardini zoologici o giardini botanici dedicati, dove gli animali potevano essere allevati e conservati per l’uso dell’imperatore e della sua famiglia. In questo contesto, gli animali venivano selezionati con cura per rappresentare l’élite della fauna e per soddisfare i gusti e le preferenze dell’imperatore e della corte.
I messaggi divini
Tra gli animali domestici degli imperatori, uno dei più emblematici nelle corti cinesi era il leone, che simboleggiava il potere e la regalità. I leoni erano spesso presenti sotto forma di statue o sculture nei palazzi imperiali, la loro presenza reale o fittizia era considerata auspicio di protezione e prosperità per la dinastia. Così come il drago, altra figura iconica nelle corti imperiali cinesi, perché rappresentava la sovranità e la saggezza dell’imperatore.
Gli imperatori veneravano il drago e spesso si associavano a questa figura mitica per sottolineare la loro legittimità e autorità divina. Gli uccelli, come l’airone e il fagiano dorato, erano tenuti nelle corti imperiali per la loro bellezza e per il loro ruolo simbolico. Si credeva che gli uccelli fossero portatori di messaggi divini e che la loro presenza portasse fortuna e prosperità alla dinastia.
Gli animali domestici degli imperatori cinesi, la fedeltà e il benessere
I cani erano spesso presenti nelle corti imperiali come fedeli compagni degli imperatori. Venivano tenuti in grande considerazione e trattati con cura, perché offrivano comfort agli imperatori nelle loro giornate di governo. I gatti erano popolari, considerati simboli di buon auspicio e fortuna. Venivano tenuti per la loro eleganza e grazia, spesso adornavano gli spazi privati degli imperatori, portando un senso di tranquillità e armonia.
I pesci, specialmente la carpa koi, erano tenuti nei laghetti e nei giardini imperiali cinesi. Questi pesci erano simbolo di ricchezza, prosperità e abbondanza, la loro presenza nei laghi dei palazzi imperiali rappresentava la speranza di un futuro prospero per l’impero. Gli animali domestici degli imperatori erano trattati con grande rispetto e cura. Venivano accuditi da personale specializzato e ricevevano un’alimentazione di alta qualità e cure veterinarie quando necessario. Il benessere degli animali era considerato importante, poiché il loro stato di salute rifletteva il prestigio e il benessere dell’imperatore e della dinastia.