Niente da fare, non esiste più una soluzione perché molti lavoratori adesso saranno costretti a restare al lavoro ancora per diverso tempo per il solo fatto che il Governo ha deciso di ridurre la platea dei beneficiari di una misura di pensionamento anticipato.
Parliamo dell’APE sociale e del taglio dei lavori gravosi 2024 che di fatto taglia fuori moltissimi lavoratori da una valida possibilità di andare in pensione prima. Ed è un taglio definitivo, che non consente nessun genere di recupero nemmeno con quello strumento della cristallizzazione del diritto che per altre misure è disponibile.
Svolgere un lavoro gravoso è una soluzione utile ad andare in pensione con la Quota 41 per i precoci e con l’APE sociale. Ma per quest’ultima misura che consente nel 2024 la pensione a 63,5 anni di età con 36 anni di contributi, le attività gravose sono state ridotte. Infatti rispetto al 2023 le attività di lavoro gravoso sono state ridotte alle solite 15 già previste dal 2018. In pratica, nulla da fare per quanti svolgono una delle attività finite dentro il taglio da parte del governo.
Diverse attività lavorative che fino al 31 dicembre 2023 avevano permesso l’uscita a 63 anni di età, adesso non servono più. Parliamo per esempio delle maestre e dei maestri delle scuole elementari. Possibile l’APE sociale per le maestre ed i maestri delle scuole dell’infanzia e dell’asilo nido, ma non per quelli delle primarie. Perché i primi facevano parte già della platea di riferimento dell’APE sociale dopo la Legge di Bilancio 2017.
Fuori dal perimetro della pensione anticipata con l’APE sociale anche i ceramisti per esempio. Anzi, a loro è andata pure peggio dal momento che fino al 2023 per loro bastavano 32 anni di contributi e non 36. Oppure gli estetisti, i magazzinieri e così via dicendo. Sono tutte le categorie di lavoro gravoso che erano state aggiunte alle 15 originarie per il biennio 2022-2023.
Tra l’altro parliamo di una misura che non può essere sfruttata nemmeno a ritroso con il metodo della cristallizzazione del diritto. Infatti l’APE sociale è una misura che non si cristallizza. Anche se chi svolge una delle attività di lavoro gravoso adesso escluse, ed ha completato 63 anni di età e 36 di contributi nel 2023, non può sfruttare il canale di accesso agevolato come invece accade ad altre misure oggi cessate. Addio pensione anticipata a 63 anni nel 2024 per questi soggetti, ed è una cosa irreversibile.
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