A 63,5 anni di età in pensione vanno i soggetti che rientrano nei benefici previdenziali dell’Anticipo pensionistico sociale. Si tratta solo di alcune particolari categorie. Per esempio, ci sono gli addetti ai lavori gravosi, svolti per un determinato periodo della loro carriera. Poi gli invalidi, purché con una determinata percentuale di invalidità.
Dentro pure i disoccupati che hanno terminato di prendere la NASPI. Ed infine i caregivers. Soggetti che assistono un parente disabile. Proprio su questi ultimi oggi analizziamo la documentazione necessaria e la prassi che serve agli interessati. Perché per esempio puoi prendere la pensione a 63,5 anni solo se presenti queste autocertificazioni. La procedura di richiesta della prestazione anticipata è particolare. E parte dalla domanda di certificazione del diritto, passa per la risposta dell’INPS e termina con la presentazione della vera domanda di pensione.
Caregivers, cosa significa per l’APE sociale e la Quota 41
La pensione per i caregivers può essere percepita sia con l’APE sociale che con Quota 41 per i precoci. Il caregivers è colui che assiste un familiare disabile stretto che ha un grave problema di disabilità. Il parente deve essere disabile grave sotto le tutele della Legge 104. E il rapporto tra invalido bisognoso di assistenza e richiedente la pensione, deve partire dalla loro convivenza. Che rispetto alla data di presentazione della domanda di pensione deve essere iniziata da almeno 6 mesi. Sono i vincoli obbligatori da rispettare questi, a cui non si può ovviare. E vale sia per l’APE sociale che per la Quota 41 per i lavoratori precoci.
Pensione a 63,5 anni solo se presenti queste autocertificazioni, l’INPS le vuole
Anche i caregivers quindi possono andare in pensione senza limiti di età con la Quota 41 per i lavoratori precoci. Semplicemente raggiungendo i 41 anni di contributi versati di cui uno almeno prima del compimento dei 19 anni di età. Oppure a 63,5 anni con 30 anni di contributi con l’Anticipo pensionistico sociale. Ma i lavoratori che assistono da almeno sei mesi il coniuge oppure un parente di primo grado convivente con handicap grave, devono allegare alla loro istanza di pensionamento:
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà sulla sussistenza dei requisiti o al momento della domanda o entro la fine dell’anno;
- verbale commissione medica o altra certificazione attestante l’handicap in situazione di gravità del parente.
Questi documenti devono essere prodotti già alla domanda di certificazione del diritto, in modo tale che l’INPS possa confermare il diritto del richiedente all’uscita anticipata.