Nonostante alcuni rumors e alcuni importanti accordi commerciali, le azioni NEXI continuano a soffrire a Piazza Affari. Basti pensare che da inizio anno le quotazioni perdono oltre il 20% registrando l’unica performance negativa nel settore della finanza italiana.
I rumors su un possibile accordo tra NEXI e Unicredit
Le voci riguardanti un accordo tra Nexi e Unicredit per i pagamenti non hanno ricevuto sostegno ufficiale. Si ipotizza che le due società siano vicine a rinegoziare la loro partnership, con Nexi che attualmente fornisce servizi di processing a Unicredit in vari paesi europei. L’accordo potrebbe consentire a Unicredit di migliorare le condizioni economiche della partnership, con Nexi che contribuirebbe con maggiori investimenti in innovazione.
Equita SIM mantiene una visione ottimista su entrambe le società, con una raccomandazione “buy” e prezzi obiettivo di 9,5 € per Nexi e 34,5 € per Unicredit.
Importante accordo tra NEXI e Bancomat
Bancomat e Nexi hanno firmato un contratto pluriennale per creare una nuova infrastruttura tecnologica centralizzata. Questo consentirà a Bancomat di gestire autonomamente l’offerta di servizi di pagamento innovativi. La nuova infrastruttura faciliterà alle banche e agli operatori del settore dei pagamenti lo sviluppo rapido di nuovi prodotti, migliorerà la gestione dell’offerta e semplificherà i processi operativi. Inoltre, l’accordo darà origine a un unico Centro Applicativo Bancomat che permetterà ai terminali di pagamento fisici e virtuali e agli sportelli automatici degli acquirer di comunicare con i sistemi di autorizzazione degli emittenti.
Le uniche azioni del settore bancario con performance negativa da inizio anno: le indicazioni dell’analisi grafica
La tendenza in corso è ribassista e le quotazioni si trovano in prossimità dei minimi storici. Il momento, quindi, è molto delicato e da un momento all’altro potrebbe partire una forte accelerazione ribassista. Una conferma in tal senso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 4,608 €.
I rialzisti, invece, potrebbero prendere nuovamente il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure settimanali superiori a 6,411 €.
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