Dopo un anno di rialzi dei rendimenti sul reddito fisso, con il picco avutosi nell’autunno 2023, per i piccoli investitori è tempo di scrutare il futuro. Come evolveranno i mercati obbligazionari? Come si comporteranno le Banche Centrali sul fronte dei tassi? Quali trend (inversi, ovviamente) imboccheranno corsi e rendimenti delle obbligazioni da qui a fine anno?
E ancora, oggi meglio investire su obbligazioni e titoli di Stato lunghi o a breve e media scadenza per valorizzare al meglio il portafoglio? Si tratta di valutazioni molto importanti per trovarsi sempre nella direzione giusta dei mercati e non essere mai contro trend.
La possibile futura politica monetaria delle Banche Centrali
Per rispondere all’interrogativo occorre anzitutto cercare di capire come potrebbero muoversi le Banche Centrali nel futuro prossimo. Per la maggior parte degli esperti la direzione sembrerebbe già presa, ossia la direzione sarebbe quella del taglio dei tassi. A marzo il Presidente Christine Lagarde ha detto che aprile non sarà la data giusta per procedere. Quindi si aspetterà giugno per avere a disposizione più dati utili in base ai quali decidere il da farsi. Qualche nube in più incombe sul cosa farà la FED, la Banca Centrale USA, in tema di taglio dei tassi. Oltreoceano l’economia va forte, l’occupazione ai massimi ma l’inflazione non è ancora domata del tutto.
Al netto delle variabili macroeconomiche (PIL, occupazione e inflazione su tutti), la direzione sembra ormai chiara. Ora si tratta più che altro di capire due cose. Primo, quando i tassi saranno effettivamente tagliati, e qui le maggiori aspettative sono per giugno o comunque entro l’estate per la BCE. Per la FED forse c’è qualche margine di incertezza in più considerato che l’economia sta andando meglio delle aspettative. Secondo, quanto ampio e profondo sarà l’intervento: di 25 o di 50 punti base? Per la seconda parte dell’anno, infine, tutto dipenderà dall’effettiva evoluzione del contesto macroeconomico. In definitiva, quindi, il livello massimo dei tassi ufficiali per contrastare l’inflazione sembra sia stato ormai raggiunto.
Oggi meglio investire su obbligazioni e titoli di Stato lunghi o a breve e media scadenza per valorizzare al meglio il portafoglio
Ora, come muoversi al meglio sul mercato obbligazionario? Il futuro approccio più accomodante della politica monetaria contribuirà all’apprezzamento dei prezzi dei bond, specie quelli lunghi, e alla discesa progressiva dei rendimenti. Tuttavia, per gli esperti il miglior posizionamento è sulle scadenze brevi e medie della curva dei rendimenti. In molti Stati sovrani a rating medio alto rating, Italia inclusa, i rendimenti sui titoli a breve scadenza sono superiori rispetto a quelli dei bond a lunga scadenza. Un connubio ideale per coniugare buoni rendimenti con una minore volatilità complessiva del portafoglio. I c.d. bond lunghi, infatti, sono quelli che vivono le maggiori escursioni dei prezzi quando vi sono tensioni sui mercati obbligazionari.