Se l’INPS ha respinto la domanda di Assegno di Inclusione per un ISEE fuori dai parametri, oppure se l’importo del sussidio è troppo basso per via dell’ISEE, adesso è il momento di correre ai ripari.
Dal primo aprile l’INPS ha aperto le procedure complete per mettere a posto la situazione legata ad una DSU troppo vecchia come riferimenti. Infatti, l’ISEE 2024 fa riferimento ai redditi ed ai patrimoni del 2022. Se nel frattempo questi indicatori sono cambiati, ecco che il contribuente può correggerli. L’operazione per quanto concerne i redditi è stata sempre disponibile già da inizio anno. Per i patrimoni invece, dal primo aprile l’INPS ha avviato questa possibilità.
Lo sai che puoi prendere un Assegno di Inclusione anche se ti hanno già bocciato la domanda?
Rispetto al 2022 i tuoi redditi sono più bassi? Oppure, sempre rispetto al 2022, oggi non hai più soldi in banca o altri patrimoni che invece possedevi anni fa? Lo sai che puoi prendere un Assegno di Inclusione più alto oppure puoi ottenere il sussidio precedentemente respinto? Tutto questo passa dall’ISEE corrente. In base alla Legge n° 128 del 2 novembre 2019 infatti, al contribuente è data facoltà di intervenire anche se ha già un ISEE in corso di validità. Si possono aggiornare redditi e patrimoni portandoli ad una più reale corrispondenza. Infatti, con una nuova DSU per ISEE corrente gli interessati possono utilizzare i redditi ed i patrimoni dell’anno precedente quello della dichiarazione. Quindi nel 2024 i redditi ed i patrimoni del 2023. Subito dopo la presentazione della DSU ordinaria, con rilascio della certificazione ISEE altrettanto ordinaria, si può già intervenire sui redditi, in modo tale che scompaiano quelli del 2022 e vengano sostituiti da quelli del 2023. Per i patrimoni invece, tutto è partito dal primo aprile. Perché ad inizio anno questo non era possibile.
Attenti alle scadenze, ecco come evitare di perdere l’ADI per colpa dell’ISEE corrente
La disciplina dell’ISEE corrente permette l’aggiornamento dei dati reddituali dal 1° gennaio al 31 marzo, mentre dal primo aprile consente l’aggiornamento sia dei dati reddituali che dei patrimoni. L’ISEE corrente dura però di meno di quello ordinario. In pratica, per il diritto all’Assegno di Inclusione, una volta ottenuto l’ISEE corrente questo sostituisce come validità l’ISEE ordinario. Quest’ultimo torna ad essere valido nel momento in cui scade l’ISEE corrente. Perché la versione aggiornata della DSU scade dopo sei mesi se viene corretta solo la situazione reddituale. Mentre se la correzione è dei patrimoni, oppure dei patrimoni e dei redditi, la scadenza anche dell’ISEE corrente è fissata al 31 dicembre 2024. Per chi si trova con un ISEE corrente che scade dopo 6 mesi, la soluzione è quella di rinnovarlo nuovamente alla sua scadenza, evitando che l’INPS colleghi la domanda di Assegno di Inclusione all’ISEE ordinario. Bocciando di nuovo la domanda, oppure liquidando ricariche mensili del sussidio più basse.