Il prezzo del petrolio è salito venerdì ai massimi degli ultimi sei mesi, superando gli 87 dollari al barile a causa delle crescenti tensioni nel Medio Oriente. Tuttavia, le quotazioni hanno mancato l’allungo finale che avrebbe potuto permettergli di raggiungere quota 100 $.
Le cause che hanno contribuito alla crescita del prezzo del petrolio
Questo improvviso aumento ha avuto un impatto su tutti i mercati finanziari globali, generando preoccupazioni riguardo alle pressioni inflazionistiche tra banchieri centrali, politici e investitori. Le tensioni geopolitiche nella regione hanno alimentato questo aumento, con particolare attenzione agli scontri recenti tra Hamas e Israele, culminati in un attacco aereo israeliano a Damasco, in Siria. Oltre alle implicazioni geopolitiche, l’aumento dei prezzi del petrolio solleva preoccupazioni su vari settori dell’economia globale.
Negli Stati Uniti, l’aumento dei prezzi della benzina del 6% nell’ultimo mese ha aggiunto pressione ai consumatori già alle prese con spese elevate. L’amministrazione Biden si trova a gestire le ricadute economiche di questa situazione, mentre la Federal Reserve viene attentamente monitorata per le sue decisioni sui tassi di interesse e la gestione delle pressioni inflazionistiche.
I politici sono sotto crescente pressione per mitigare i rischi inflazionistici e garantire la stabilità economica in un contesto di tensioni geopolitiche e aumenti dei prezzi del petrolio. Gli investitori attendono con impazienza il prossimo rapporto sull’occupazione per comprendere meglio le tendenze salariali e il loro impatto sull’inflazione.
Le quotazioni del petrolio sono in bilico tra rialzo e ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
La tendenza in corso è rialzista, ma sta incontrando un forte ostacolo in area 87,18 $, un livello che già in passato aveva frenato l’ascesa delle quotazioni. L’eventuale superamento di questa resistenza potrebbe aprire le porte a quella che potrebbe essere la vera prova di forza tra rialzisti e ribassisti. Quota 100 $, infatti, se rotta in chiusura di settimana potrebbe favorire un’accelerazione al rialzo secondo lo scenario mostrato in figura.
I ribassisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure settimanali inferiori a 79,41 $.
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