Settimana sull’ottovolante per il cambio euro dollaro che rimane ancora incerto sulla strada da prendere. Il dato sull’occupazione in arrivo tra qualche giorno potrebbe dare la svolta definitiva alla direzione di medio periodo per il cambio tra la moneta unica europea e il biglietto verde.
I dati macro che hanno condizionato l’andamento del cambio euro dollaro
I dati deludenti dell’ISM sui servizi degli Stati Uniti hanno causato una vendita massiccia del dollaro americano durante la sessione di Wall Street. L’indice ISM non manifatturiero è sceso a 51,4 da 52,6, indicando un rallentamento della crescita nell’attività dei servizi. Inoltre, l’indice dei prezzi non manifatturieri è sceso a 53,4 rispetto al 58,6 del mese precedente, evidenziando un indebolimento dell’inflazione nel settore.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito che non c’è fretta nell’abbassare il tasso ufficiale e ha dichiarato che hanno il tempo di prendere decisioni politiche basate sui dati in arrivo.
I commenti aggressivi dei funzionari della Federal Reserve e il cambiamento negativo nell’appetito per il rischio hanno contribuito a far rimbalzare il dollaro americano nella sessione di ieri.
Il presidente della Fed di Minneapolis ha sollevato dubbi sul taglio dei tassi se l’inflazione continua a stagnare, mentre il presidente della Fed di Richmond ha osservato le sfide nel conciliare l’attuale inflazione con i requisiti per un taglio dei tassi.
Per quanto riguarda le NFP (nonfarm payrolls) a marzo sono aumentate di 303.000 unità, ben al di sopra delle stime di Dow Jones pari a 200.000 unità e soprattutto superiori ai 270.000 registrati nel mese di febbraio. . Un NFP che supera le 250.000 unità potrebbe scoraggiare l’ipotesi di un taglio dei tassi a giugno, beneficiando il dollaro americano e mettendo sotto pressione l’euro dollaro.
Rialzisti e ribassisti continuano ad abbaiare senza mordere e il futuro del cambio euro dollaro rimane incerto: le indicazioni dell’analisi grafica
Da inizio anno le quotazioni del cambio euro dollaro si stanno muovendo all’interno di un ben definito trading range individuato dai livelli 1,0693 – 1,1089. Solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni. Da notare che il livello superiore già a partire dall’inizio del 2023 sta frenando la salita del cambio. La sua rottura, quindi, potrebbe avere un effetto esplosivo sul grafico dei prezzi.
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