Una delle soluzioni più facili per andare a completare una carriera lavorativa che non ha i contributi a sufficienza per concedere la pensione ad un lavoratore è senza dubbio il riscatto. Per esempio, il riscatto del periodo dedicato allo studio universitario.
Quanti lavoratori hanno conseguito la laurea e quindi “hanno perso tempo” prima di trovare lavoro ed iniziare a versare i contributi? Sicuramente sono tanti. E l’INPS offre uno strumento per rendere utili alla pensione anche questi periodi. Ma solo se alla fine del percorso di studio universitario l’interessato sia arrivato alla laurea. E solo dietro pagamento di un corrispettivo. Perché andare in pensione prima riscattando la laurea, non è gratis.
Andare in pensione prima riscattando la laurea, ecco come spendere poco
Trasformare gli anni di studio universitario come anni contributivi per la pensione produce due vantaggi. Uno economico, perché si può prendere una pensione più alta. Un altro sul diritto alla pensione, che può arrivare prima. Come dicevamo, bisogna fare i conti con un corrispettivo da versare. Perché l’operazione riscatto della laurea ha dei costi da sostenere. Costi che non sono uguali per tutti e quindi variabili da caso a caso. Tutto dipende dal reddito annuo di chi richiede il riscatto. Un reddito annuo imponibile che per esempio, per artigiani e commercianti ha subito un correttivo nel 2024 per via dell’inflazione. Oggi il minimo dal punto di vista reddituale per queste categorie di lavoratori è fissato a 18.000 euro. Significa che spenderà di meno per il riscatto dei contributi il lavoratore che ha un reddito annuo imponibile inferiore a questa soglia minima.
Come si calcolo il costo del riscatto della laurea
Il calcolo del riscatto varia in base a quando cadono i periodi dedicati al percorso universitario. Se periodi di studio antecedenti al 1996, o antecedenti al 2011. Una differenza dettata dalla carriera di un contribuente, se con 18 o più anni di contributi già versati al 31 dicembre 1995 o meno. Il costo in questo caso viene stabilito con il meccanismo della cosiddetta riserva matematica. E il corrispettivo da pagare viene commisurato al beneficio che trae il richiedente dal riscatto dei contributi sulla sua pensione. Se invece il periodo di studio è successivo al 1996, il calcolo del corrispettivo da versare è basato sulla retribuzione degli ultimi mesi di lavoro, su cui si applica l’aliquota del fondo a cui si chiede il riscatto. nel caso del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, il 33% della retribuzione. E poi si moltiplica il risultato per gli anni che si intende riscattare.