Primavera e ciliegi ed haiku sono elementi intrecciati indissolubilmente nella letteratura giapponese che va più di moda presso le nostre latitudini, ovvero gli haiku. E questo periodo è il migliore per riscoprirli.
La stessa città di Tokyo è in fermento: la fine di marzo e l’inizio di aprile sono i periodi prediletti per contemplare i cosiddetti Sakura, ovvero le piante di ciliegio in fiore. Quella di osservare i fiori in Giappone ha assunto il rango di vera e propria arte: esiste persino un termine appositamente dedicato, ovvero “hanami”. Descrive lo stato di contemplazione profonda dell’animo nei confronti dei fiori. L’agenzia meteorologa giapponese è precisissima nell’aggiornare i cittadini riguardo l’esatto periodo di fioritura: da questo dipendono molti viaggi ed eventi organizzati con grande anticipo, come sessioni contemplative mattutine o serali. Anche gli Haiku, le celebri poesie giapponesi composte di soli 3 versi, hanno nel corso dei secoli contemplato la meraviglia dei Sakura. Ed ora è primavera, i ciliegi sono in fiore: ecco 3 haiku giapponesi capolavoro da scoprire.
L’Haiku forse più celebre per noi occidentali tratta proprio la fioritura dei ciliegi. Ed esprime in pieno gli elementi essenziali dell’haiku: un richiamo al tempo che passa, uno all’emozione degli esseri umani ed una morale di fondo racchiusi nel l’estrema brevità del componimento. Così recita l’Haiku del maestro Kobayashi Issa, attivo nel XVIII secolo: “Mondo in sofferenza / eppure i ciliegi/ sono in fiore”. Oltre alle preoccupazioni ed agli affanni umani, insomma, c’è la forza del cosmo che prosegue nel suo perpetuarsi del ciclo della vita. Il Mondo non è perduto, perché è ricoperto dai fiori.
Saigyō era un monaco buddhista del XII secolo. Esprime così il suo desiderio di eternità e di pace. “Vorrei morire /a primavera / sotto i ciliegi in fiore/ nella luna piena /del secondo mese”. Siamo solo un tassello di un Mondo che andrà avanti ancora per milioni di anni. Meglio allora pensare che quando non ci saremo più, saremo comunque parte di una visione di quiete e di bellezza. Disciogliendoci così nell’armonia delle cose.
Ma gli haiku oltre alla malinconia sono in grado anche di esprimere la gioia e la felicità vivida dell’esistenza. D’altro canto, la fioritura dei Sakura è un evento che celebra la gioia frizzante della nuova rinascita del ciclo delle piante. Ecco allora venire in soccorso Matsuo Munefusa, più noto come Bashō Matsuo. Un poeta dell’epoca della dinastia Edo che ci fornisce una visione idilliaca: “Sotto l’albero tutto si copre/ di petali di ciliegio,/ pure la zuppa e il pesce sott’aceto”. L’immagine porta un sorriso. La natura è in ogni elemento che ci circonda, dal cibo che ci mantiene alla coltre di fiori che ci ricopre. C’è un senso di sicurezza e felicità nel poterne fare parte. Ed, ancora di più, nel rendersi conto della fortuna di poterne fare parte.
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