Una misura pensionistica di cui tanto si parla sempre è la pensione anticipata contributiva. Una misura destinata però solo a chi può vantare una carriera con contributi versati a partire dall’entrata in vigore della Riforma Dini. Una misura vantaggiosa come età e come contribuzione.
E questo è fuori dubbio. Ma è uno strumento piuttosto difficile da sfruttare. Bisogna saper fare bene i calcoli. Perché c’è un importo soglia davvero complicato che a volte rende la misura non utilizzabile nonostante i contributi e l’età siano in linea con la normativa prevista. Adesso analizziamo il perché la pensione anticipata contributiva è una misura tutt’altro che facile da prendere.
La pensione anticipata contributiva si rivolge solo a determinati lavoratori e con determinati requisiti. Infatti, per rientrare nella misura occorrono:
Ma tutto questo non basta. Perché è necessario pure raggiungere un determinato importo soglia della prestazione. Con regole diverse in base ai figli avuti per le donne. Nello specifico serve arrivare ad un importo soglia non inferiore a:
Gli importi dell’assegno sociale nel 2024 sono passati da 503,27 euro al mese a 534,41 euro al mese. Significa che è aumentato pure l’importo soglia delle pensioni anticipate contributive. Che senza figli o per i maschi, deve arrivare a minimo 1.603,23 euro al mese. Parliamo di importo lordo. Per donne con un figlio o donne con due figli, importo soglia che diventa rispettivamente di 1.496,35 e 1.389,47 euro al mese. Tutto dipende dalla carriera contributiva e dai versamenti. Perché essendo pensioni calcolate con il sistema contributivo, non basta uno stipendio medio di 25.000 euro all’anno per 20 anni per garantirsi un trattamento così elevato.
Quindi, si tratta di una prestazione che sembra non essere indicata per quanti non hanno avuto una carriera lavorativa di un certo rilievo, con salari elevati e di conseguenza anche con contribuzione di un valore elevato. Perché anche se si tratta di calcolo contributivo, il montante dei contributi versati è dato da una percentuale dello stipendio destinata alla pensione. In pensione a 64 anni si può, ma con tutte le difficoltà appena descritte.
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