Ci sono parole che di solito usiamo senza soffermarci molto sulla loro origine. Alcune hanno diversi significati, come una che si sente spesso in Toscana, bischero.
Sappiamo bene che in ogni Regione continuano a resistere i dialetti. Si usano specialmente in famiglia o con gli amici. A volte però capita di inserire vocaboli dialettali nelle frasi in italiano per rafforzare o descrivere meglio un concetto.
Una vecchia storia fiorentina
Grazie al mondo dello spettacolo alcuni modi di dire e singole parole travalicano i confini. Basti pensare ai comici visti a teatro, in tv o in alcuni film esprimersi in romanesco o milanese. Anche il toscano spopola e tra i termini più sentiti e usati ci sarebbe la parola bischero. Sai cosa sono i bischeri? In Toscana vicino Pisa si mangiano, ma facciamo un passo indietro.
Anche un cittadino di Bolzano ormai sa che di solito il vocabolo è diretto a una persona sciocca e ingenua. Ma perché? Sembrerebbe che i Bischeri fossero una famiglia di Firenze che aveva tirato troppo sulla cifra per l’esproprio delle loro case. Al comune serviva spazio per il cantiere per il Duomo e aveva cominciato infatti a comprare immobili e terreni nella zona interessata. Alla fine si ritenne di utilizzare meno spazio e i Bischeri ricavarono solo pochi spiccioli dalla vendita di meno proprietà. Da lì quindi si pensa derivi l’offesa.
Sai cosa sono i bischeri? In Toscana vicino Pisa li puoi anche mangiare
Se parliamo di bischeri con un musicista però non ci parlerà di quella ricca famiglia fiorentina. Come bene ci informa il Vocabolario Treccani, il bischero sarebbe una spinetta in metallo o legno che serve a tirare la corda di uno strumento. Pensiamo ad esempio alle chitarre o ai violini. In effetti, però, il tirare la corda si ricollega a quella disavventura tramandata da secoli a Firenze.
Ma non finisce qui la storia dei bischeri. A fine aprile, il 28, a Pontasserchio si svolge la festa di San Michele Arcangelo e del SS. Crocifisso del miracolo. Si tramanda la legenda che secoli fa alcuni uomini stavano giocando a dadi sotto a una edicola. Uno, perdendo, li scagliò contro l’immagine di Gesù Crocifisso e poi cadde a terra morto. Da quell’episodio si originò un pellegrinaggio e a seguire una festa e una fiera. Si tratta dell’Agrifiera di Pontasserchio. L’edizione di quest’anno si terrà dal 20 aprile al primo maggio 2024. L’ingresso si paga 5 euro, ma alcuni eventi sarebbero gratuiti. Per la festa del Crocifisso e per la fiera si potrebbe mangiare un dolce tipico, la torta co’ bischeri. In questo caso si tratterebbe delle punte di pastafrolla che ornano i bordi di questa delizia. Forse richiamano le spine della corona del Cristo o la spina regolatrice degli strumenti a corda.
(n.d.r. Articolo scritto per puro scopo informativo. Verificare date e prezzi dell’evento)